Si udì un fischio e finalmente il treno si mise di nuovo in moto.
Dopo un bel po’, Anna chiese: – Non siamo ancora in Svizzera?
– Mi pare di sì, ma non ne sono sicura – rispose la mamma.
La signora col cesto smise di masticare.
– Ma certo, questa è la Svizzera, il mio paese – disse con soddisfazione.
– La Svizzera! Siamo in Svizzera! – gridò Anna.
– E anche in orario – sogghignò Max.
Anna aveva voglia di fare o dire qualcosa di straordinario, di divertente, ma non sapeva cosa… allora si volse verso la signora svizzera e chiese:
– Scusi, ma cosa c’è nella cesta?
– È il mio priprì – rispose la signora.
Chissà perché, ma era una cosa che faceva tanto ridere. Anna cercò di trattenersi, guardò verso Max e vide che anche lui stava per scoppiare dal ridere.
– Cos’è un… cos’è un priprì? – domandò Anna, mentre la donna scoperchiava la cesta, e prima che
avesse il tempo di rispondere, si sentì un acuto “Miii!” e apparve la testa arruffata di un gatto nero.
Al che Anna e Max non si trattennero più e scoppiarono a ridere come matti.
– Ti ha risposto lui in persona! – boccheggiava Max.
– Hai chiesto: “Cos’è un priprì?” e lui ha risposto…
– Miiiii! – strillava Anna.
– Ragazzi, ragazzi! – La mamma cercava di riprenderli, ma non c’era verso, non riuscivano a smettere, risero di tutto
quello che vedevano per tutto il resto del viaggio, fino a Zurigo.
Judith Kerr, Quando Hitler rubò il coniglio rosa, I Delfini Bompiani
Si può essere felici lontano da casa? Anna e la sua famiglia, braccate dai nazisti, hanno dovuto lasciare Berlino e cambiare città più volte.
Adattarsi non è facile. Ma la cosa più importante è restare insieme.
Età di lettura: da 10 anni.


