Pussy e gli Allegri

In un luogo non lontano da qui, in una casa in pietra con le tendine rosse immersa in una verdeggiante campagna, vive il gatto Pussy.
Pussy è un gattino tigrato rosso, rosso come il suo collarino con campanellina, ha due occhietti verdi che sprizzano vivacità solo a guardarli ed è un grande giocherellone.

Vive insieme alla famiglia Allegri, ne conosce ogni pregio e ogni difetto. Il loro è un cognome ma anche un dato di fatto.

Quando il gattino sta in casa osserva e segue la mamma Maria Claudia Rosetta, una bella donna dai capelli biondi e gli occhi azzurri come il cielo, che sistema le stanze. A lei piace tenere tutto pulito e in ordine. È dolce e paziente finchè nessuno sporca o lascia un calzino puzzolente a giro.

Pussy ama stare in giardino, soprattutto quando c’è il babbo Giuseppe, un uomo alto e simpatico che si diverte a fare il solletico ai bimbi coi suoi baffi neri. Lui infatti, insegnante di musica, trascorre tanto tempo a giocare in giardino con Pussy e i suoi bambini, Teresa, Arturo e Amedeo che ridono a più non posso. Teresa, tutta sua mamma compresi gli occhi, ha dieci anni ed è la più grande e la più paziente.

Deve infatti sopportare il caos degli altri due più piccoli che vogliono imitare il gatto. Arturo, che ha 8 anni, un po’ a Pussy somiglia per davvero, è rosso di capelli e come lui tenta spesso di arrampicarsi sugli alberi e di saltare da un ramo all’altro. Amedeo, che di anni ne ha soli 4, è il più piccolo, ma anche il più sveglio e intelligente. Corre insieme al gattino a caccia di talpe e lucertole o a rincorrere la pallina. Con gli occhi birbetti le sue avventure non finiscono mai.

Pussy, a prima vista, sembra un gattino come tanti altri, ma in realtà è molto speciale: parla e comprende il linguaggio degli umani. Per questo si sente diverso dagli altri gatti e anche un po’ solo: non conosce nessun altro gatto con il suo stesso dono. Fortuna che c’è la famiglia Allegri che lo ama e lo coccola, ha tante cose buone da mangiare e a volte può persino dormire sui letti, un vero lusso! Non può essere più felice di così, pensa.

Un brutto giorno, però, mentre salta da un albero a un altro, gioco che fa molto spesso, un ramo del grande albero si rompe e Pussy cade a terra. D’altronde era già capitato, ma si era sempre sollevato più vispo di prima. Purtroppo questa volta c’è qualcosa che non va.

“Oddio, cosa mi sta succedendo?” pensa Pussy terrorizzato “perché non riesco più ad alzarmi? Cos’è questo dolore alla zampina?”
Sempre più desolato comincia a miagolare e a chiamare i soccorsi: “Aiuto, Aiuto! Teresa, Arturo Amedeo!”
Non vede arrivare nessuno. Urla più forte :“Non riesco a muovermi, aiuto!”
Finalmente Teresa, che è sotto il loggiato a leggere un libro, lo sente e dice ai fratelli: “Questo non è Pussy che chiama?” “Pussy? Ma dov’è?” chiede Arturo.

“AIUTO AIUTO!”, “Sentite”, dice Teresa, “viene da vicino il Pozzo”.
I bambini accorrono e trovano Pussy sdraiato a terra.
”Pussy che ti è successo?” Grida Arturo tutto preoccupato.
Il gattino sofferente risponde: “Sono caduto dall’albero ma non riesco più ad alzarmi…mi fa malissimo la zampetta”.
“Tranquillo Pussy ci pensiamo noi” risponde Teresa prendendo in mano la situazione, “Mamma, babbo correte, Pussy sta male”.
“Noo, Pussy che ti è successo?”
chiede la mamma agitata.
“Sono caduto” risponde il gattino con voce tremante di dolore.
“Andiamo subito dal veterinario” ribatte il babbo.
Tutta la famiglia sale in auto. Arturo tiene Pussy sulle sue gambe accarezzandolo sulla testina e ripetendogli continuamente ”Andrà tutto bene, il veterinario ti guarirà”, anchese sembra che lo dica più per convincere sé stesso che altro. Amedeo cerca di rendersi  utile: sventola un fazzoletto bianco fuori dal finestrino e grida alle altre macchine: “Spostatevi è un’emergenza!”
Il veterinario visita Pussy con aria dubbiosa e poi decide di fargli una radiografia, “caro Pussy, mi dispiace tanto ma ti sei rotto il femore”.

“Che cos’è?” domanda il gatto. “Il femore è l’osso della zampa” spiega il dottore “è necessario steccare la zampina.
Per un po’ dovrai stare fermo, fermo e poi piano, piano potrai provare a muoverti” fa una faccia seria “ ma non so se tornerai a fare tutte le cose che hai fatto fino ad ora”. A Pussy crolla il mondo addosso. “Non è possibile! Io che sono sempre in movimento come faccio a stare fermo nella cuccetta?”. Povero Pussy, piange, piange, piange. I bimbi cercano di consolarlo. “Dai pensa che presto potrai tornare a camminare”, gli dice Teresa. “Io non voglio solo camminare. Voglio saltare, voglio correre, voglio fare la mia vita!” urla Pussy con tutto il fiato che ha in gola. Nessuno ha più il coraggio di ribattere. Il viaggio di ritorno è carico di silenzio, è difficile stare accanto a chi sta tanto male.

Come poterlo consolare? Gli Allegri provano con la torta al cioccolato, col gelato, con i suoi cibi preferiti. Tentano di avvolgerlo con coperte e morbidi cuscini, di fargli tante coccole in più. Ma lui niente: non mangia, non fa più le fusa e miagola dalla tristezza. Niente è più come prima.

Passano i giorni, passano le settimane e Pussy è sempre triste e depresso. I suoi occhi verdi non sono più vivaci come una volta. I tre bambini si riuniscono sotto il loggiato: non ci stanno a vedere il loro gattino così. Teresa esorta gli altri: ”Ragazzi dobbiamo fare qualcosa”.

“Sì ma cosa ?” risponde Amedeo.
“Dobbiamo farlo curare “ dice Arturo.
“Ho sentito dire che c’è una gatta fisioterapista, si chiama Eva, molto brava che ha fatto miracoli in situazioni simili a questa” dice Teresa.
“Allora dobbiamo andare da lei” rispondono in coro Arturo e Amedeo.
I tre bambini mettono Pussy in un cesto pieno di cuscini e vanno da Eva.
Eva è una bellissima gattina siamese con gli occhi color ghiaccio. Pussy tutto sconsolato all’inizio non la guarda neppure. Appena sente il suo tocco di zampa, però, apre gli occhi e rimane a bocca aperta. E’ una gatta  elegantissima, ha un bel collare rosa e ogni suo passo sembra il battito d’ali di una farfalla tanto è delicato. Inoltre ha lo stesso dono di Pussy: può parlare e capire il linguaggio degli umani.
Dopo aver analizzato bene la situazione, Eva dice: “Rimettiamo in piedi questo gattino!”
“SIIIIIIII” urlano in coro i bambini.
Eva si mette con il musino davanti a quello di Pussy e gli chiede: “Sei pronto a tornare a correre?”
Pussy non risponde e pensa “Ho trovato qualcuno speciale come me, ora non sono più solo al mondo a poter parlare con le persone! Sarebbe tutto così perfetto se solo riavessi la mia vita!” China la testa e guarda il pavimento, è troppo triste, vuole essere lasciato in pace.

Eva non molla. Con dedizione e pazienza, ad ogni seduta, cerca di aiutare il gattino: lo incoraggia a darsi da fare, a credere in sé stesso. In Pussy cambia qualcosa: decide di reagire. Se lei crede in me non posso deluderla, pensa.
Così, anche se sente tanto male inizia a fidarsi e affidarsi a Eva, a far tutto quello che gli dice. Ubbidisce e tiene duro. Giorno dopo giorno la zampina di Pussy migliora e anche il suo umore. Arriva il giorno in cui riesce a camminare con la stampella, poi senza stampella, poi inizia a correre ma purtroppo non riesce a saltare, non ci riuscirà più…più di così non può guarire.

Ma Pussy è felice lo stesso: “Guarda Eva! Guarda come corro!” Urla Pussy dalla gioia. “Bambini! Mamma! Babbo! Guardate”. Corre dappertutto, non riesce a contenere la felicità.
“Che bello!” “Evviva!” Tutti gioiscono.
Ma dopo questo momento di gioia Pussy capisce che, siccome è guarito, non vedrà più Eva. Ecco che un velo di tristezza copre il suo cuoricino. Non posso permetterlo, pensa, ho bisogno di lei, è la mia anima gemella. Ne parla con i bambini che decidono il da farsi.

Il giorno dopo Teresa, Arturo e Amedeo convincono Eva ad andare in cima alla collinetta, la bendano e le dicono di aspettare.

“Bambini, perché mi lasciate qui? Cosa succede?”

“Fidati di noi” rispondono i bimbi in coro e si vanno a nascondere dietro un cespuglio.

“Speriamo vada tutto bene” dice Arturo.

“Certo!” risponde Teresa, “sono fatti l’uno per l’altra”.

Pussy arriva con passo silenzioso. E’ bello più che mai, ha pure lucidato il campanellino del collare. E’ emozionato, a mala pena riesce a respirare. Si avvicina piano ad Eva e le sussurra: ”Grazie a te sono tornato a correre, a scherzare, a ridere, a divertirmi. Grazie a te sono tornato a vivere, ma poi mi sono accorto che nella mia vita mancava qualcosa…
TU!” e le toglie la benda.
Eva lo guarda con gli occhioni pieni di lacrime senza riuscire a dire una parola. Pussy le porge una scatola con un bel fiocco rosso. Eva la apre e rimane di stucco. Dentro risplende un bellissimo collare tempestato di diamanti! Eva ha un nodo in gola.

“Mi vuoi sposare?” le chiede Pussy mettendosi in ginocchio.

“Miao” risponde Eva, che equivale al sì e poi strofina il suo nasino a quello di Pussy.

Il matrimonio viene celebrato all’ombra del grande albero in giardino da babbo Giuseppe e mamma Maria Claudia Rosetta. Arturo e Amedeo sono due elegantissimi paggetti a fianco del gatto. Pussy ha il suo papillon nero e il cilindro in testa, elegantissimo!

Appena arriva Eva, Pussy quasi sviene da quanto è bella. Indossa il collare che ha ricevuto in dono, un bellissimo paio di scarpe rosse con il tacco e un velo lunghissimo tenuto dalla damigella Teresa.

Al ritorno dalla luna di miele Eva scopre di essere incinta: presto arriveranno tanti gattini speciali! Così la famiglia Allegri crescerà ancora.

In un luogo non lontano da qui, in una casa in pietra con le tendine rosse immersa in una verdeggiante campagna, viveva il gatto Pussy, che pensava di avere tutto quello che un gatto potesse desiderare. Ma si sbagliava.

Fonte
Residenza Anni Azzurri Beato Angelico
via Faentina, 63/A – 50032 Borgo San Lorenzo (FI)
www.anniazzurri.it

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