A C’era Una Volta la fiaba del soldatino di piombo, di Andersen. Ce la racconta Mario Incudine. Disegni di Stefania Pedna.
Trama della fiaba (da Wikipedia)
Due bambini, fratello e sorella, ricevono in dono un castello di carta con figurine di carta, tra cui una ballerina con un lustrino dorato sul petto e un gruppo di 25 soldatini di stagno. A uno dei soldatini manca un pezzo di gamba perché è stato fuso dopo gli altri, con lo stagno avanzato. Ogni notte, quando i bambini sono addormentati, i loro giocattoli prendono vita. Il soldatino senza una gamba si innamora della ballerina di carta.
Fra i giocattoli c’è un pupazzo a molla a forma di diavolo, invidioso del soldatino di stagno, che lancia una maledizione sulla coppia, condannandola a non essere mai felice. Il giorno dopo, infatti, il soldatino cade fortuitamente dal davanzale della finestra. Trovato in terra da due bambini, viene messo su una barchetta di carta e spinto in mare; la barca stessa poi affonda e il soldatino viene mangiato da un pesce. Per tutto il tempo, il soldatino resta coraggiosamente sull’attenti, con il chepì dritto in testa. Miracolosamente, il pesce viene pescato e finisce proprio nella cucina della casa da cui proviene il soldatino; recuperato dal cuoco, torna fra i giocattoli e dalla sua amata ballerina.
La crudeltà del diavoletto però non è sconfitta; il soldatino finisce questa volta nel fuoco e inizia a sciogliersi. Nella stanza dei bambini, però, viveva una buona fata. Impietosita dalla sventura del soldatino, la fata ordina che il soldatino sia per sempre felice. Ed ecco allora un colpo delicato di vento, che fa volare nel fuoco anche la ballerina. Il giorno successivo, dei due non rimane che un cuoricino di stagno e un lustrino annerito dal fuoco.