Storielle da “Stranalandia”

Storie tratte dal libro di Stefano Benni “Stranalandia”.

Il Maialino volante

Se a Stranalandia sentite un forte ronzio nell’aria, sappiate che non è un calabrone, ma il Maialino volante. Grosso, roseo e grassottello, il Maialino volante è dotato di due alucce da colibrì e sa volare con sorprendente agilità.

Questo simpatico animale, proprio come le api e i calabroni, ama i profumi. Ma essendo un maialino non va a cercare i fiori, bensì i calzini, di cui ama follemente l’odore un po’ stagionato.

Può capitare, perciò, di andare a ritirare i calzini messi ad asciugare e trovarci dentro un maialino intrappolato. I maialini volanti fanno anche un miele, il miele di calzino, che ha un delizioso sapore di gorgonzola.

OSVALDO

Nell’isola di Stranalandia c’è un solo indigeno, Osvaldo. L’unità di misura spaziale è perciò l’osvaldo. Osvaldo è alto un osvaldo, un albero è alto tre osvaldi, il mare è profondo all’incirca dieci osvaldi. E così di seguito:
Per il peso: “Ho preso un pesce che era almeno due osvaldi!”
Per la temperatura: “Ieri c’erano almeno venti osvaldi all’ombra.”
Per la velocità: “L’animale più veloce di Stranalandia è il maiale volante che può fare sessanta osvaldi all’ora.”
Non essendoci altre persone sull’isola, Osvaldo si usa anche per dire “gente”: (Mamma mia, che osvaldo c’era stamattina in spiaggia!). Inoltre in lingua stranalandese:
osvaldo = amico
nosvaldo = nemico
chisvaldo = tipo poco chiaro.
Vedremo più avanti molte altre cose di Osvaldo.

IL LEOMETRA

Nome scientifico: Felis leopoldo

Animale che porta, anche d’estate, giacca, pantaloni e cravatta. Lupus ritiene che possa essere nato dall’incrocio tra un leone e un geometra. È un feroce predatore e attacca tutti gli altri animali, non per mangiarli, bensì per misurarli. Quando infatti ha catturato una preda, con un metro prende le misure delle zampe, della testa, dei cosciotti, della coda, e non la lascia andare finché non ha terminato l’operazione.
Quasi nessun animale, sull’isola, è sfuggito al metro del terribile leometra. Kunbertus stesso, una volta, fu catturato e misurato per due ore e mezza, cavandosela con un grosso spavento.

IL CONIGLIO OROLOGIO

Oroniglio niglio

Vive nella baia del fiume in salita Riobriaco, a nord-est dell’isola. La sua particolarità è quella di indicare con le orecchie l’ora esatta, proprio come le due lancette di un orologio. Vedete a sinistra nel disegno in alto un coniglio che segna le tre, e a fianco un coniglio con l’orecchia detta “a mezzogiorno”. Esistono anche (come vedete nel disegno in basso a destra) conigli-orologio subacquei, che indicano l’ora esatta anche durante l’immersione.
Può succedere però (figura in basso a sinistra) che in seguito a indigestione o a troppo caldo un coniglio “si fermi”. Allora le orecchie crollano e non segnano più l’ora. Niente paura: dopo breve tempo il coniglio si ricarica e drizza di nuovo le lancette.
Kunbertus aveva in casa un coniglio orologio addomesticato, che batteva anche le ore picchiando con la zampa su un pentolino. Non riuscì invece mai a farsi un coniglio da polso: tutte le volte che tentò di legarsene uno al braccio, venne abbondantemente morso.

IL PULCIOLO DELLE CRAVATTE

Pigolinus elegans

Animalino che vive sulle cravatte di Stranalandia. Su ogni cravatta (ma attenzione, solo quelle in tinta unita!) si dispongono circa cento pulcioli colorati, decorandola. Per questo le cravatte di Stranalandia sono considerate le più belle del mondo. Un tipo particolare di pulciolo è il rigolino (Rigolinus regimentalius), di forma allungata, il quale disponendosi sulle cravatte forma bellissimi motivi a righe.
Acerrimo nemico del pulciolo è il timbratto, una grossa cimice che balza sulle cravatte fingendosi una macchia di sugo, rovinando completamente il lavoro dei pulcioli.

IL PRONTOSAURO

Megasaurus interurbanus

Animale straordinario, che discende direttamente dai colossali rettili dell’antichità e dalle colossali bollette Sip del nostro tempo. Misura sette osvaldi di lunghezza, e ha un lungo collo a microfono. Il suo verso è un profondo tuut-tuut, che diventa più frequente quando è molto occupato.
I prontosauri comunicano tra loro anche a grandi distanze, e passano ore a lanciarsi richiami d’amore da un punto all’altro dell’isola. Se vedete un prontosauro con la testa conficcata nella sabbia, sta parlando di cose intime e non vuole essere disturbato.

IL NONNOPERA

Il vulcano Nonnopera è il monte più alto di Stranalandia (ben seicentododici osvaldi). La sua attività è molto ridotta: emette solo di tanto in tanto un filo di fumo e brevi sputacchi di lava.
Una volta all’anno, a Natale (come tutti i bravi nonni), erutta duecento chili di caramelle per i piccoli degli animali. Il fenomeno è molto curioso. Kunbertus, che cercò di studiarlo da vicino, fu interamente coperto da una colata di caramelle mou, e da allora non ci provò più.

“Stranalandia” di Stefano Benni – Feltrinelli Editore
Una notte di ottant’anni fa, durante una spaventosa tempesta, una nave scompare tra le onde di Capo Horn. È l’inizio di uno dei più affascinanti misteri del secolo. Due famosi scienziati, Achilles Kunbertus e Stephen Lupus, scampano al naufragio e solo dopo tre anni ritornano al mondo civile. Dove sono stati, che cosa hanno visto nel frattempo? Esistono davvero l’albero nuvola, il mangiaombra, la bancaruga, il leometra, il frotz? Il diario dei due scienziati è un’invenzione fantastica o è la testimonianza reale del più terribile prodigio naturale mai scoperto? Esiste ancora, in mezzo all’Oceano Atlantico, un’isola circondata dalle nebbie dove vivono il prontosauro, il cantango, le foche giocoliere, i firmoli, i merendoli, i gorilla vaichesei, le tre sirene e l’indigeno Osvaldo? Ai lettori, bambini o adulti indifferentemente, la risposta e con essa, chissà, la decisione di partire per ritrovare la favolosa Stranalandia, l’isola di Kunbertus e Lupus dove tutto è così strano che più niente sembra strano.

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