Tra tutte le storie che la nonna raccontava a lui e alla sua amica Gerda, Kay preferiva un racconto in particolare, anche se terribile e spaventoso: quello dello specchio fatato che seminava l’odio nel mondo.
Si diceva che fosse stato nientemeno che il diavolo a inventare quel manufatto leggendario. Le cose erano andate così.
Un giorno che era proprio di buon umore, il diavolo aveva pensato di costruire uno specchio capace di far sparire tutte le cose belle e buone che vi si riflettevano, facendo al contrario risaltare tutto ciò che era orribile. Ecco allora che un meraviglioso panorama di boschi diventava un ammasso di spinaci cotti, volti incantevoli venivano deformati fino ad apparire irriconoscibili e i difetti piccoli diventavano enormi.
«Ah, ah! Com’è divertente!» se la rideva il diavolo.
E decise di mostrarlo agli studenti che venivano da lui per imparare le arti oscure della magia nera.
Tutti ne furono incredibilmente entusiasti e pensarono a un piano diabolico: avrebbero portato lo specchio ovunque, per rendere il mondo un luogo più brutto e meno accogliente.
Andarono di piazza in piazza, di strada in strada, di giardino in giardino, e tutto ciò che era bello divenne di colpo orribile: i fiori da colorati e rigogliosi divennero grigi e spenti, e le persone da allegre e cordiali divennero cupe e scontrose.
Il loro piano non si fermava qui: volevano salire fino al cielo per far sì che sulla terra non risplendesse più la luce.
Ma ecco che mentre si sollevavano sempre più in alto, improvvisamente, lo specchio andò in mille frantumi. Il loro piano diabolico era sventato, ma quei piccolissimi pezzi avevano seminato piccole tracce di odio nel mondo.
«Ecco perché ogni tanto le persone litigano, ma se ci si sforza di ricordare quanto di bello e buono c’è al mondo l’effetto dello specchio svanirà» diceva ogni volta la nonna per concludere il suo racconto.
I due bambini si guardavano l’un l’altra sorridendo: cosa c’era di più bello e di più buono della loro amicizia? Quella li avrebbe sempre salvati.
Paolo Valentino, 365 fiabe della buonanotte, De Agostini
Questo è il magico universo racchiuso nel libro che tenete tra le mani: una collezione di fiabe della buonanotte, da leggere prima di andare a letto, per addormentarsi ogni giorno cullati da un nuovo racconto.
Età di lettura: da 3 anni.