C’era una volta un castello in cui vivevano il principe Sigfrido e la regina sua madre. In occasione del ventunesimo compleanno del principe, la regina aveva organizzato due giorni di festa, durante i quali il giovane avrebbe dovuto scegliere la sua sposa.
Gli invitati giunsero da ogni paese e tante ragazze ballarono con il principe, ma a Sigfrido non interessavano.
Così si allontanò dal castello e raggiunse un piccolo lago in mezzo al bosco. Passò un gruppo di cigni e il principe si accorse che uno aveva una piccola corona d’oro sulla testa. Al primo rintocco della mezzanotte, il cigno si trasformò in una bellissima fanciulla.
– Chi sei? – domandò il principe.
– Sono la principessa Odette – rispose con voce triste il cigno. – Sono sotto un incantesimo del mago Rothbart, che ogni giorno, dall’alba a mezzanotte, mi trasforma nella principessa dei cigni. Sarò libera da questo sortilegio solo quando un uomo mi amerà.
– Odette, io ti amo! – disse il principe.
– Vieni domani al ballo e io sceglierò te come mia sposa. Ti aspetterò dopo mezzanotte.
– Va bene – rispose Odette, – ma ricorda: non tutto è quello che sembra.
La sera successiva il principe aspettava con ansia l’arrivo di Odette.
Finalmente, un minuto dopo mezzanotte, giunse al castello il misterioso Cavaliere Nero con la figlia Odile, coperta dalla testa ai piedi da un abito di velluto nero.
Sigfrido non si accorse che il Cavaliere Nero non era altro che il mago Rothbart; scambiò inoltre Odile per Odette
e le giurò eterno amore.
In quello stesso momento Odette fu condannata a restare cigno per sempre.
Accortosi dell’errore, il principe scacciò Odile e corse al lago, dove la principessa cigno piangeva per il tradimento del principe.
Sulla riva del lago, Sigfrido si trovò di fronte il mago Rothbart; i due iniziarono una lotta furibonda, finché un fulmine colpì il mago, che sprofondò nella terra.
Subito il principe cercò con lo sguardo la principessa cigno, ma al suo posto vide Odette: con la morte del mago,
infatti, l’incantesimo era svanito.
I due giovani si abbracciarono e insieme tornarono al castello, dove vissero felici e contenti.