Un giorno d’estate nel bosco di Frog Creek, in Pennsylvania, apparve come per incanto una misteriosa casetta su un albero. Jack e la sorellina Annie si arrampicarono incuriositi sull’albero, entrarono nella casetta e scoprirono
che era piena zeppa… di libri meravigliosi! Ben presto si accorsero che la casetta non era solo misteriosa, ma era anche magica. Poteva portarli ovunque: bastava puntare il dito sulla figura di uno dei libri e desiderare fortissimamente di trovarsi là. Nella penombra s’intravedeva un libro aperto.
Jack chiuse il libro e guardò la copertina. C’era l’immagine di una foresta verde, con alberi altissimi e molto vicini l’uno all’altro. Sulla copertina c’era scritto: La foresta pluviale amazzonica.
– Oh, no – mormorò Annie.
– Che c’è che non va? – domandò Jack.
– A scuola ho imparato una cosa sulla foresta amazzonica
– rispose Annie, – che è piena zeppa di ragni e insetti!
– Lo so – disse Jack entusiasta. – Pensa che più della metà non hanno ancora un nome.
– Che schifo! – protestò Annie.
– Fantastico! – replicò Jack. Gli piaceva moltissimo l’idea di andare nella foresta pluviale.
– Fantastico? – gli fece eco Annie rabbrividendo.
– Non ti capisco. E poi le foreste pluviali rischiano di essere tutte abbattute – aggiunse Jack. – Non vuoi vederne una prima che sia troppo tardi?
Annie sospirò e annuì di malavoglia.
– Benissimo, e allora andiamo – concluse Jack.
Aprì nuovamente il libro e mise il dito su una figura che mostrava un cielo azzurro, foglie d’un verde brillante e fiori vivaci. Il vento cominciò a soffiare. La casetta cominciò a girare vorticosamente su se stessa. Poi, all’improvviso, tutto si fermò, immobile.
L’aria intorno era calda e umida.
– Ehi, guarda, siamo atterrati su un cespuglio – disse Annie sbirciando fuori dalla casetta. Anche Jack
diede un’occhiata.
Erano atterrati su un mare di verdi foglie lucide: c’erano fiori, farfalle e uccelli dai colori vivaci. Proprio come nel libro!
– Dai – sbuffò Annie. – Possiamo scendere direttamente dalla finestra – e sporse una gamba fuori dalla casetta.
– Aspetta! Torna subito dentro! – urlò Jack.
– Non siamo sui cespugli, ma sulla foresta! A più di cinquanta metri d’altezza!
– Accipicchia! – esclamò Annie.
– Dobbiamo assolutamente usare la scala – disse Jack.
Quindi posò il piede sulla scala di corda e cominciò a scendere. Annie lo seguiva. Diede un’occhiata verso il basso, il suolo della foresta sembrava lontanissimo. Si trattava di un mondo completamente diverso da quello che si vedeva dall’alto delle cime degli alberi.
Mary Pope Osborne, Un pomeriggio sul Rio delle Amazzoni, Edizioni Piemme, Il Battello a Vapore