Lo zucchero filato

C’era una volta Alfio, un bimbo curioso e un po’ monello, che un giorno stava gironzolando per il boschetto dietro casa. Era alla ricerca di nuovi sassolini per la sua collezione, quando ad un tratto sentì una vocina che chiedeva aiuto. Aldo drizzò le orecchie ma non riusciva a capire da dove provenisse quella vocina.

“Devi guardare più in basso, e stai attento a non calpestarmi!” disse la vocina. Alfio, che fino a quel momento stava cercando tra gli arbusti e sui rami degli alberi, abbassò lo sguardo, e quello che vide lo colse di sorpresa. C’era una piccola fata che aveva un piede bloccato sotto un ramoscello. Per lei era come fosse un tronco, e non riusciva più a volare. Alfio si chinò per vedere meglio, non aveva mai visto una fata prima di allora, ne aveva sentito parlare solo nelle fiabe.

“Aiutami bimbo e ti sarò riconoscente”, disse la fata. Senza pensarci Alfio prese il ramoscello e lo scostò, lasciando così finalmente libera la fata. “Grazie mille bimbo mio. per sdebitarmi ti farò un dono. La persona a cui vuoi bene potrà esprimere tre desideri e vederli realizzati”. “Grazie mille signora fata!”.

La fata sorrise e svanì volando via nel bosco. Alfio, tutto contento, corse verso casa, dove incontrò Serena, la sua inseparabile amica che abitava lì vicino. “Serena! Serena! Non sai cosa mi è capitato!”. Serena lo guardò stupita e chiese: “E cosa ti è capitato Alfio?”. Alfio raccontò quando accaduto nel bosco all’amica.

“Ma è bellissimo”, esclamò Serena. “Chissà cosa desidererà quella persona…se fossi io adesso vorrei un sacco di zucchero filato!”. E come per magia Serena si ritrovò in mano uno stecco con un sacco di zucchero filato sopra. Alfio e Serena rimasero sbalorditi.

“Ma no Serena hai sprecato uno dei desideri per dello zucchero filato! Potevi almeno chiedere una cassa di cioccolata!”.

E arrabbiato come non mai Alfio cercò di strappare via lo zucchero filato dalle mani di Serena, ma per la foga inciampò e si ritrovò per terra con tutto lo zucchero filato tra i capelli.

“Ecco così impari a fare il monello, adesso hai tutto lo zucchero filato appiccicato ai capelli e non si può più mangiare! Ti meriteresti solo zucchero filato al posto dei capelli per punizione”.

E come per magia i capelli di Alfio si trasformarono tutti in zucchero filato! Serena, sempre più stupita e meravigliata, non perse l’occasione, prese una ciocca di zucchero filato e se la mangiò.

“Ahi” gridò Alfio “Mi strappi i capelli!”. “Ti ho solo strappato dello zucchero filato…ed è pure buono!”, si mise a ridere Serena.

“No che vergogna, non posso rimanere così, chissà come mi sgriderà la mamma!”.

Serena intanto cercava di avvicinarsi per prendere un altro po’ di zucchero filato, ma Alfio scappava. “Ti prego Serena, fammi tornare i capelli come prima”. “Ma così sprechiamo l’ultimo desiderio”. “Ti prego Serena”. Alfio stava per mettersi a piangere.

“E va bene, però mi prometti che dopo m i compri dello zucchero filato?”. Alfio fece di si con la testa. “Allora vorrei che ti tornassero i capelli come prima”. E come per magia ad Alfio tornarono tutti i capelli e capì che aveva sbagliato a comportarsi così con Serena. lei desiderava del semplice zucchero filato, e quello le bastava per essere felice.

Così corse in casa a prendere dei soldini e poi, mano nella mano, andarono al mercato per prendere lo zucchero filato.

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