La storia degli addobbi di Natale

C’era una volta nella città di Ravenna una famiglia che, come ogni anno, avrebbe festeggiato il Natale. Prima che arrivasse il venticinque di Dicembre, i bambini aiutavano i genitori a costruire ed addobbare l’albero di Natale, che per tradizione veniva allestito la mattina del giorno dell’Immacolata, ovvero l’otto di Dicembre.

A Ravenna i negozi si erano organizzati nell’avere il più grande e bell’assortimento di festoni, palline, pupazzetti, luci e quant’altro che inneggiassero e celebrassero il Natale.

I bambini che camminavano per le strade della città rimanevano affascinati dai colori e dalle tante figure che presentavano le vetrine. Anche loro proponevano delle idee ai loro genitori su come abbellire il loro albero e su come addobbare la facciata della loro stessa casa.

I genitori, per la maggior parte delle volte, acconsentivano all’acquisto senza prestare attenzione al valore e al significato del Natale, perché ormai erano diventati grandi e tante cose non l’interessavano più.

Erano solo i bambini e altre poche persone che si emozionavano con l’arrivo del Natale, non solo perché avrebbero ricevuto il regalo, ma perché l’atmosfera che si veniva a creare, i profumi e l’energia, impercettibili per gli insensibili e tangibili per i credenti, erano quelli che facevano percepire la realtà in modo diverso.

Nell’asilo Morelli di Ravenna c’erano due bambini di cinque anni, due gemelli, col nome di Michele e Laura. Anche loro avrebbero festeggiato il prossimo Natale e già con le loro maestre avevano iniziato a fare tanti bei cartelloni colorati che avrebbero attaccato al muro per il giorno della recita.

Le loro maestre erano di animo buono, avevano occhi e cuore da fanciulle e quindi chi meglio di loro poteva spiegare bene il significato del Natale. Ripetevano ai bambini di essere sempre buoni, specialmente sotto questa festa perché dobbiamo ricordarci anche di chi non ha la fortuna di avere le stesse cose che abbiamo noi.

All’uscita dell’asilo, i genitori attendevano i bambini e tra di essi c’erano anche quelli dei gemelli che come al solito, si diedero un forte abbraccio e andarono all’auto per tornare a casa. Accomodarono i loro figli dietro e dissero:<<Michele e Laura, sapete dove andiamo adesso?>> chiese la mamma.

<<Alle giostre!>> risposero all’unisono i gemellini.

<<Mi spiace, non ci sono giostre in città. Sicuramente vi piacerà il posto. Andiamo a comprare gli addobbi di Natale.>> disse la mamma

<<Evviva! Andiamo a comprare le palline per l’albero!>> dissero i due bambini.

Nell’allegria generale che si respirava in auto partirono verso il grande negozio di festoni natalizi, mentre il padre mise una musichetta natalizia cosicché tutti insieme si misero a cantare.

Quando arrivarono al negozio con grande meraviglia videro che era strapieno di tutti i tipi di accessori, con tanti colori, sfumature, fantasie e forme. I bambini correvano da uno scaffale ad un altro rimanendo molto confusi su cosa comprare perché tutto era particolarmente affascinante per loro.

I genitori, alla fine, chiesero ai gemellini di sbrigarsi perché era già passata un’ora che giravano a vuoto senza decidere cosa comparare. Finalmente scelsero tanti bei oggetti che avrebbero fatto felice il loro albero.

Mentre tornavano a casa Laura vide da lontano tanti alberi in vendita davanti a un negozio e tra di essi attirò la sua attenzione uno che era appoggiato al muro accanto all’entrata. Toccando la spalla della mamma le disse di tornare indietro perché aveva visto un negozio dove vi era un bellissimo albero da addobbare.

La madre acconsentì, anche perché ancora non ne avevano comprato uno.

Giunti al negozio Laura corse ad abbracciare l’albero che aveva visto da lontano. Gli sussurrò:<<Passeremo un bellissimo Natale insieme>. Poi si voltò verso suo fratello e gli chiese:<<Ti piace? È veramente bello, vero?>>.

Michele si avvicinò e anche lui sentì come se quell’albero lo attirasse e chiedesse di essere portato via con loro. <<Si Laura, hai scelto bene. Questo è il nostro albero!>>.

I genitori acconsentirono e acquistarono l’albero.

Il giorno seguente era l’otto di Dicembre e come avevano spiegato all’asilo era il momento di costruire tutto per il Natale.

Al mattino presto i gemellini si trovavano in salotto pronti per addobbare e rendere bella tutta la casa in vista delle feste. Quando i genitori furono pronti, iniziarono a mettere tutti i festoni acquistati sull’albero, sulla porta d’entrata, sulle pareti, sul balcone, ovunque era adatto ad accogliere un accessorio natalizio. In tarda mattinata, tutto era pronto, i bambini erano felici del lavoro fatto e abbracciarono i loro genitori, ringraziandoli.

L’indomani all’asilo, raccontarono tutto alle loro maestre, dei colori che avevano scelto e anche quale albero fosse stato messo a casa loro. Affermavano che era speciale, perché loro riuscivano a sentirlo. Quella era l’atmosfera Natalizia che iniziava a girare tra i luoghi della città.

Questa energia che circolava per le strade, nelle case, tra le foreste, in ogni popolo, in ogni città del mondo era lo spirito natalizio. Senza renderci conto, dentro di noi cambiano tante cose a partire dall’otto di Dicembre. Ci sentiamo più leggeri. Respiriamo diversamente. Il nostro cuore batte in modo differente. Questo perché qualcosa di particolare raggiunge la nostra anima e il nostro cuore e da tutto questo riesce anche ad accarezzare la nostra mente.

Però questo effetto non accade a tutti e continuando la storia capirete il perché.

Una sera, Michele era seduto sul divano guardando il suo programma preferito. Aveva abbassato le luci perché non gli piaceva molto la luminosità forte delle lampadine. Gli piaceva tanto il colore che regalava il camino acceso da suo padre durante il pomeriggio.

Mentre sorrideva per le immagini trasmesse, sentì un rumore sordo e un rotolare di qualcosa. Si era voltato a destra e a sinistra ma non aveva notato nulla così scese dal divano e andò alla ricerca di quello che aveva causato quello strano rumore. Si era avvicinato alla credenza ma non aveva trovato nulla. Poi raggiunse la zona della libreria e anche lì non c’era nulla, poi andò a guardare dietro l’albero e niente di strano. Infine, notò una pallina di Natale a terra, era caduta e aveva rotolato fino a raggiungere la base del camino. Michele si avvicinò lentamente, si abbassò per raccoglierla ma al momento della presa notò una cosa sorprendente sulla pallina di vetro: vi era una piccola impronta, sembrava di un piccolo animaletto. Spalancò gli occhi perché per lui era incredibile una cosa del genere e pensò: <<Come può esserci un’impronta se qui non ci sono animali?>>. Chiamò sua sorella:<<Laura! Laura! Potresti venire un attimo qui in salotto?>>.

<<Arrivo subito!>> si sentì rispondere.

Appena Laura raggiunse Michele, lui le chiese:<<Vedi qualcosa di strano su questa pallina?>>

La sorellina guardando l’oggetto in mano del fratellino rispose:<<No, nessun particolare>>.

<<Guarda meglio>> indicando col dito, mentre lo muoveva verso un punto del globo.

Laura spalancò gli occhi come se avesse visto qualcosa di meraviglioso. <<Ma ci sono animali qui in casa? Sarà il nostro regalo?>> disse emozionata, perché come tutti i bambini avrebbe tanto voluto avere un cagnolino.

I due decisero che avrebbero domandato ai loro genitori, quindi andarono prima dalla mamma, che si trovava in cucina, indaffarata per la cena.

<<Mamma, possiamo farti una domanda?>> chiesero i gemellini

<<Certo amori miei>> rispose la mamma.

<<Per caso qui in casa c’è un animale e noi non lo sappiamo?>> chiesero i gemellini.

<<No, non c’è nessun animale in casa. Perché fate questa domanda?>> rispose sorpresa la mamma.

Inventando una storiella i bambini risposero: <<Perché avevamo sentito abbaiare un cane e pensavamo che lo avevate nascosto da qualche parte. Va bene, grazie mamma>>. E andarono di fretta verso il padre, che si trovava nel suo studio cercando di risolvere alcuni problemi del suo lavoro.

<<Papà, possiamo chiederti una cosa?>> chiesero i gemellini.

<<Ditemi>> rispose il padre.

<<Avete per caso preso un animale e lo avete nascosto in casa?>> chiesero i gemellini.

Il padre si fermò un attimo guardandoli con aria sorpresa :<<No amori miei, qui non c’è nessun animale. Avete sentito qualche cane abbaiare dall’esterno>>.

<<Grazie papà>> e corsero via a nascondere gelosamente la palla.

Passarono i giorni e arrivò la domenica. Venne a trovarli la loro nonna come ogni anno, perché era importante trascorrere il Natale tutti insieme.

Durante la sera, i genitori erano usciti di casa, per un ricevimento importante del padre.

I gemellini approfittarono della loro assenza e avvicinandosi alla loro nonna le domandarono:<<Nonnina, tu sai se la mamma e papà hanno preso un animale per noi e l’hanno nascosto in casa?>>

<<Nipotini miei, i vostri genitori non hanno preso per voi nessun animale. Ve lo assicuro>>. Cambiando espressione la nonna chiese:<<Perché mi fate questa strana domanda?>>

I due bambini si scambiarono uno sguardo complice, annuirono e Laura corse verso la cameretta, tornò con la pallina in mano e delicatamente la mise su quella della nonna. <<Stai attenta, potrebbe cancellarsi>> disse Laura.

<<Cancellarsi cosa?>> chiese la nonna curiosa.

<<Sulla palla di Natale c’è l’impronta di un piccolo animale, per questo motivo abbiamo chiesto se ce ne fosse uno in casa>> rispose Michele.

La nonna ad un tratto diventò sorridente e di animo leggero e iniziò un racconto:<<Nipotini miei, adesso sedetevi qui accanto a me. Approfittiamo che non ci sono i vostri genitori, così vi narro la storia di questa impronta. Ricordatevi una cosa: questa storia deve rimanere tra di noi, sarà un nostro segreto, perché per credere a tutto quello che vi dico bisogna credere in Babbo Natale, ai miracoli e si deve essere sempre bambino dentro. Il cuore deve essere la stella che guida il nostro sentimento e le emozioni. Dobbiamo essere fedelmente buoni e non avere odio, se vogliamo che il Natale diventi speciale per noi e per tutti. Solo chi è così riesce a vedere le cose che tutti gli altri non riescono a vedere, a sentire gli odori che la maggior parte non percepisce e ricevere l’energia dello spirito natalizio. Adesso ascoltatemi in silenzio, così apprenderete la storia degli addobbi di Natale>>.

I bambini si accomodarono accanto alla nonna, felici del momento e perché si sentivano testimoni di un segreto che avrebbero portato sempre con loro.

A volte i segreti che ci raccontano i nostri nonni, i nostri zii e i nostri genitori sono come dei fili che ci uniranno a loro per l’eternità, perché noi li ricorderemo sempre con dedizione e amore.

<<Quando ero piccola, come voi, avevo notato una cosa strana, inconsueta tra i regali sotto l’albero. C’era un piccolissimo berretto che fuoriusciva in parte da una confezione regalo. Andai ad osservarla e lo trovai veramente buffo. In quel momento avevo pensato che una parte di quel regalo fosse uscita fuori dall’incarto. Lasciai perdere la cosa, non avevo dato molta importanza. Successe però che durante la notte sentivo un rumore strano provenire dal salone. La porta della mia stanza dava proprio vicino all’albero e udivo qualcosa muoversi alla base dell’albero che sfiorava gli addobbi emettendo dei brevi rumori. Mi alzai dal letto e coraggiosamente uscii dalla mia camera e quando giunsi davanti l’albero rimasi sbalordita nel vedere un coniglietto che si dimenava in mezzo ai regali cercando qualcosa. Gli domandai se stava cercando un berretto. Lui dapprima sobbalzò ma poi vedendomi che ero una bambina annuì. Gli indicai dove si trovava e lui lo prese e lo indossò subito. Non andò via, rimase con me e mi chiese il favore di non riferire l’accaduto a nessuno e di non dire che lui era stato li. Lo promisi ma ad una condizione: doveva raccontarmi da dove proveniva e cosa ci faceva a casa mia. Lui accettò e mi seguii nella mia cameretta>>.

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