In montagna c’è una vecchissima capanna dove è nascosto un tesoro che forse non c’è più.
Una notte scoppia un temporale e un giovane pastore si ripara con le sue pecore in una grotta vicino alla capanna. Dalla capanna esce una luce. Il pastore vede che all’interno della capanna c’è una bella fanciulla bionda che si pettina vicino al focolare. Il pastorello chiama la fanciulla e tra i due giovani nasce subito molta simpatia.
La fanciulla racconta al pastorello di essere sotto un incantesimo e che è costretta a custodire un tesoro grandissimo. Gli dice inoltre che di notte lei è una fanciulla, ma di giorno è un serpente che tiene in bocca una chiave d’oro e in testa una piccola corona di diamanti. Il pastorello può liberare la fanciulla dall’incantesimo, ma deve abbracciarla, prendere la chiave d’oro e la corona quando è serpente. Il pastorello dice di essere molto coraggioso, ma quando si trova davanti il serpente ha molta paura, riesce a prendere la chiave d’oro e cade a terra senza sensi.
Quando il pastorello si sveglia si trova sdraiato sull’erba umida di pioggia vicino alla grotta dove ci sono le sue pecore. La fanciulla, la corona e il serpente non ci sono più.
Gli rimane solo la chiave d’oro di un regno, ma di quel regno non troverà mai le porte per entrare.
Tratto da: Fiabe del Trentino Alto Adige, Mondadori, Milano 1989