Ognuno ha in cuore un sogno che spera di poter realizzare… l’importante è non smettere di sognare.
Ci sono povere orfanelle che sognano di essere principesse e poi, quando meno se lo aspettano, scoprono di essere davvero delle principesse. E poi ci sono avventurieri che sognano di trovare un leggendario tesoro dei pirati. Viaggiano, viaggiano, senza mai trovare niente, e alla fine, un bel giorno, nelle profondità del mare, scoprono un galeone affondato pieno di monete d’oro.
Anche il figlio del mugnaio sognava di diventare ricco ed essere felice. Per anni aveva vissuto in povertà, con le toppe ai pantaloni e la stessa vecchia giubba.
Per lui il castello del re, con le sue belle stanze, i quadri appesi alle pareti e la tavola sempre piena di piatti deliziosi, era un miraggio.
Eppure, in fondo al suo cuore, era sempre accesa la fiamma della speranza.
E ora era lì, al castello insieme alla principessa, che brindava a un nuovo anno appena cominciato.
Ai loro piedi dormiva il gatto con gli stivali, che gli aveva fatto fare fortuna: se non fosse stato per lui e per la sua grande astuzia, ora il mugnaio non avrebbe un tozzo di pane da mettere sotto i denti.
Il gatto dormiva… la sera prima i festeggiamenti erano stati grandiosi! Si era mangiato e bevuto per ore e ore, e poi si era cantato, ballato, riso: una serata indimenticabile per accogliere il nuovo anno.
Per il ragazzo ne cominciava uno molto speciale, il primo che avrebbe trascorso come principe insieme alla sua adorata e bellissima principessa.
Innalzò il bicchiere e le disse: «Facciamo un brindisi?»
«Un altro?» rise lei. «Non ne abbiamo fatti abbastanza ieri?»
«Sì, ma ne manca uno a cui tengo tanto» sussurrò il ragazzo emozionato. «Voglio brindare ai sogni che si realizzano!»
Sollevarono i bicchieri e li fecero tintinnare l’uno contro l’altro.
Quel tintinnio era il suono di una bellissima e nuova fiaba che stava per cominciare.
Paolo Valentino, 365 fiabe della buonanotte, De Agostini