Alfredo e Federico che poltrivano tutto il giorno e Pippo che lavorava per tutti.
Un giorno il mugnaio decise che avrebbe lasciato il suo mulino a chi dei tre garzoni gli avesse portato il cavallo più bello del mondo.
Alfredo e Federico si diressero verso il villaggio dei ricchi contadini mentre Pippo prese la strada per il bosco. Pippo camminò canticchiando fino a sera; quando la luna salì alto nel cielo Pippo si sdraiò per dormire. La mattina dopo al suo risveglio vide di fronte a sé una vecchina a cui spiegò che era lì per trovare il cavallo più bello del mondo.
La vecchina allora domandò a Pippo di aiutarla a raccogliere legna e appare il tetto della sua casa.
Conclusi tutti questi compiti Pippo decise di ripartire in cerca del cavallo, ma la vecchina gli promise che tre giorni più avanti gli avrebbe portato lei il cavallo più bello del mondo. Pippo tornato a casa vide i due cavalli che Federico e Alfredo avevano portato al mugnaio il quale era indeciso quale dei due scegliere. Pippo riferì al mugnaio che il suo cavallo sarebbe arrivato tre giorni dopo e il mugnaio decise quindi di aspettare.
Nei tre giorni di attesa Pippo continuò a lavorare al mulino mentre gli altri due poltrivano tutto il giorno e lo prendevano in giro perché il suo cavallo non era ancora arrivato. Al mattino del terzo giorno una splendida carrozza apparve davanti al mulino e dietro uno scudiero montava uno splendido cavallo. Il mugnaio accarezzò la criniera e il lucido mantello esclamando:
È il cavallo più bello del mondo!
Pippo apparve con un grosso sacco sulle spalle e la principessa che era scesa dalla carrozza gli si avvicinò:
“Io sono la vecchina del bosco trasformata in quel modo da una strega, tu mi hai salvato con la tua gentilezza e io ho mantenuto la mia promessa”.
Pippo consegnò il cavallo al mugnaio che dichiarò Pippo proprietario del mulino, ma la principessa volle che Pippo andasse ad abitare nel suo castello e così fece.
Allora il mugnaio decise che avrebbe lasciato il mulino a chi tra i due garzoni avesse lavorato di più, così anche Alfredo e Federico cominciarono a lavorare.