Madama Primavera aveva tre figli: Marzo, Aprile e Maggio. Aprile e Maggio erano due bambini simpatici e allegri. Ubbidivano alla mamma e facevano sempre quello che lei chiedeva.
Marzo invece sembrava nato per farla impazzire! Non stava mai fermo e cambiava continuamente umore, un momento era sereno, l’attimo dopo era nervoso e cominciava a fare bizze e dispetti. Ogni anno la Primavera affidava il governo del cielo ai suoi figli, un mese a ciascuno.
Per primo toccava a Marzo che faceva arrabbiare sempre la mamma. Il bambino mandava sempre una pioggerella fastidiosa, poi, appena il sole faceva capolino tra le nuvole, mandava il vento a disturbarlo. Scuoteva i rami degli alberi facendo tremare di paura le foglioline appena spuntate e i primi fiorellini bianchi del mandorlo. Un giorno la mamma chiese a Marzo un po’ di bel tempo per asciugare la biancheria. Il lungo inverno era finito e lei aveva tanti panni sporchi da lavare.
Se suo figlio l’avesse aiutata lasciando il sole libero di scaldare l’aria…Marzo promise solennemente, felice di poterle fare un piacere. Il giorno dopo il cielo era azzurro e Madama Primavera lavò e lavò. Prima di mezzogiorno tutta la biancheria era stesa ad asciugare.
Felice ella si sedette in poltrona a riposare e a fare uno spuntino. A un tratto Marzo si affacciò all’orizzonte, vide le lenzuola bianche e le tovaglie fiorite. Subito pensò che gli sarebbe piaciuto vederle svolazzare qua e là, così chiamò il suo amico vento. La mamma se ne accorse troppo tardi e dovette correre tra i campi per prendere i panni volanti.
I tovaglioli si impigliarono tra i rami degli alberi e i rovi strapparono le sue belle lenzuola. Intanto Marzo era andato a nascondersi dietro un cespuglio e rideva: che magnifico scherzo gli era riuscito! “Marzo pazzerello, guarda il sole e prendi l’ombrello”… Eh sì, quel proverbio era fatto apposta per lui!
La mamma invece diventò triste perché dovette nuovamente lavare i panni.