Favole sul Natale

Il Natale svagato

C’erano una volta degli elfi di Babbo Natale che stavano fabbricando i giocattoli perché il giorno dopo era la vigilia di Natale. La befana però, aveva intenzione di dare ai bambini solo cioccolatini per farli ingrassare invece di dare i regali. Babbo Natale cercò di fermarla ma non ci riuscì perché lei scappò con la scopa.

Era la notte del ventiquattro dicembre e tutti gli abitanti del paesino di montagna cantarono. La Befana stava preparando i dolcetti per attuare il suo piano: lei voleva farli ingrassare perché i bambini non le piacevano più.

Era il venticinque dicembre e Babbo Natale, gli elfi e le renne erano pronti per portare i doni ai bambini prima della Befana. Babbo Natale disse alle renne: “Per favore sbrigatevi!”. Le renne accelerarono e arrivarono prima della Befana nel paesino di montagna e regalarono doni a tutti.

La Befana non riuscì ad attuare il suo piano e chissà perché diventò amica di Babbo Natale e gli insegnò a preparare ottimi dolcetti.

Un Natale molto indaffarato

C’erano una volta quattrocento elfi che camminavano sopra le montagne piene di neve, per

cercare un lavoro. Dopo un po’, incontrarono altri cento elfi che ne avevano appena incontrati altri quaranta. Tutti insieme, camminarono per ore e trovarono un’enorme fabbrica-casa fatta di biscotti, caramelle e cioccolato: era la fabbrica di giocattoli di Babbo Natale.

Gli elfi suonarono delicatamente e con calma, il campanello. Subito arrivarono alcuni elfi sudati e tristi. Gli elfi appena arrivati chiesero: “Ciao siamo elfi in cerca di lavoro, vi possiamo

aiutare? “Tutti insieme cominciarono il loro faticoso lavoro. Era la vigilia della vigilia di Natale (quindi il ventitré dicembre) e tutti erano stanchissimi. Alle undici di notte la metà degli elfi andò a dormire insieme alle renne, invece l’altra metà e Babbo Natale lavorarono fino a mezzanotte e

trenta. All’una arrivò una befana di nome Lisetta che rubò caramelle alla liquirizia, fragole, menta, limone, arancia, tante bambole, mini motorini e cioccolatini e li portò al suo rifugio.

Quando si svegliarono, tutti rimasero a bocca aperta: il loro lavoro era andato in fumo. Nella fabbrica erano rimasti solo pochi doni e tutti si rimisero a lavorare senza fare colazione né lavarsi i denti e levarsi il pigiama. Non dormirono e, finalmente, la notte del ventiquattro dicembre, Babbo Natale e le renne consegnarono i regali ai bambini: il giorno di Natale tutti festeggiarono felici e contenti.

Babbo Natale fu felice e dette una lezione alla Befana Lisetta: la trasformò in una barbie gigante e la mise in mostra in un supermercato. Il Natale fu molto bello e la Befana non tornò più se stessa e rimase per sempre al supermercato.

L’elfo Bernardo

C’era una volta al polo nord, Babbo Natale che riceveva milioni di lettere da tutti i bambini del mondo. Chiamò la sua squadra di elfi che leggevano le lettere per dargli una mano e tutti cominciarono a lavorare. A un certo punto al polo nord arrivò un elfo cattivo che strappava le lettere dei bambini e le gettava nel fuoco.

Un giorno, precisamente il giorno di Natale, tutti gli elfi aiutarono Babbo Natale a consegnare i regali ai bambini ma l’elfo Bernardo, quello cattivo, si riposò e non andò con loro.

Babbo Natale si accorse che ad alcuni bambini, non aveva portato il regalo. Allora guardò i biglietti dell’anno precedente e portò i regali a tutti. Quando tornò a casa cacciò via Bernardo perché scopri che era colpa sua.

Tutti vissero un bel Natale mentre Bernardo rimase solo, senza amici né regali.

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