L’albero era, per lei, fonte di armonia.
Durante le sue passeggiate, ammirava quel paesaggio…
Centinaia di alberi, tutti diversi gli uni dagli altri,
vi vivevano uno accanto all’altro,
formando un insieme meraviglioso.
Questo quadro la faceva meditare sulla vita…
La foresta e il mondo si somigliano
poiché la loro diversità li rende unici e magnifici.
Lei era là, davanti a quell’albero,
uno tra tanti,
ma era quello che lei aveva scelto.
Era il Suo albero,
e lei aveva giurato a se stessa che nessuno
gli avrebbe fatto del male.
Vedeva sempre più uomini
distruggere quella splendida foresta minacciata
dalla stupidità, dall’egoismo e dall’ignoranza.
Ciascuno potrebbe riflettere su questo,
e sedersi sotto un albero, sotto il proprio albero,
meditare e riflettere avvolto nella luce che attraversa
i suoi rami,
nella sua musica di canti d’uccelli e di vento…
Quell’albero era il suo amico.
…
Quell’albero le assomigliava terribilmente,
entrambi superavano la vita e le sue prove.
Lei lo aveva osservato in tutte le sue nervature, i suoi colori,
le sue bellezze.
In estate come in primavera, in autunno o in inverno,
lei lo ammirava e ogni stagione lo abbelliva.
…
Un albero è sacro!
Un albero rappresenta le nostre radici!
Un albero è il nostro futuro!
Un albero è il nostro ossigeno!
Tratto dalla poesia di Julie Degée, «Un arbre, une vie… », 2005