L’Uomo verde della foresta

La foresta fa pensare al mare. È immensa, indefinita, e le chiome dei suoi alberi ondeggiano al vento come acqua. Il paesaggio del nostro paese, così lontano dal mare, è sempre stato ricco di foreste e gli abitanti hanno dovuto sottrarre terreni alla natura per poterli coltivare e per costruirvi le proprie abitazioni.

Hanno quindi dovuto ricorrere alla foresta. Nei tempi antichi, gli uomini vivevano circondati da foreste in una misura tale da risultare oggi incomprensibile; ne avevano paura, ma al tempo stesso la sfruttavano e la popolavano con diverse creature.

La foresta ha da tempo immemore un proprio simbolo che si ritrova sugli edifici gotici: una scultura di pietra che rappresenta una figura demoniaca di «Uomo verde». Delle foreste gli uomini vedono solo una metà, perché l’altra si trova sotto terra.

La foresta cambia ogni giorno. Non basta semplicemente percorrerla, occorre guardarsi intorno e cogliere — se così si può dire — il respiro, l’anima, la voce della foresta.

E allora, a un tratto, si sentirà che la foresta ci accoglie, si avrà l’impressione di fondersi in un tutt’uno e di capirsi a vicenda senza bisogno di parole perché la foresta capisce anche ciò di cui si tace.

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