Un somarello, stanco di sgobbare otto ore il giorno a far girar la mola, chiese al ciuco suo padre il benestare per cambiar vita e frequentar la scuola. Gli disse il padre: “Figlio mio, t’illudi! A parte che ci vogliono i denari, son troppo difficili gli studi per noi che siam soltanto dei somari”.
Ma il ciuchino rispose: “Sei arretrato: oggi con l’istruzione popolare lo studio è ormai così facilitato che non c’è verso di poter bocciare”.
E i fatti poi gli diedero ragione: superò con un raglio sette prove fu promosso per acclamazione con la media aritmetica del nove. Allora, tutto gonfi o dalla boria, il somarello cominciò a ragliare: “Col mio cervello passerò alla storia; sono un’aquila, ormai posso volare!”.
Ma un aquilotto gli gridò severo: “Amico bello, guarda che ti sbagli; per giungere a volare per davvero non basta tirar fuori quattro ragli!”. Disse il ciuco: “Non te n’ avere a male fra un po’ con la riforma della scuola, sarà una cosa più che naturale vedere in cielo un asino che vola!”.
Paolo Menduni