I Due Amici e il Castello di Carte

I Due Amici e il Castello di Carte

Cari bambini, avete mai sentito che a volte è più importante come si dice una preghiera che non le parole che si usano? Gesù, per spiegare questo segreto del cuore, ha raccontato una storia di due persone molto diverse che andarono a pregare (la parabola fariseo e pubblicano).

Ora, mettiamoci comodi e immaginiamo quella stessa storia che prende vita in una stanza piena di giocattoli, con due amici di nome Teo e Samu. Scopriremo insieme perché un cuore sincero è il più bel regalo che possiamo fare.


C’erano una volta, in un paese colorato, due amici: Teo e Samu.

Teo era un bambino che sapeva fare tantissime cose bene. Correva veloce, costruisce castelli di carte altissimi e aiutava sempre la mamma a riordinare la sua stanza. Teo era bravissimo, e lo sapeva. Spesso, mentre giocava, diceva a sé stesso: “Che bravo che sono! Sono proprio il bambino più ubbidiente e capace di tutti. Non sono certo come Samu, che a volte combina pasticci e non è forte come me”.

Samu, invece, era un po’ goffo. A volte inciampava nei suoi stessi piedi, e i suoi castelli di carte crollavano appena costruiti. Quel giorno, mentre giocavano, aveva fatto cadere per sbaglio il castello più bello che Teo avesse mai costruito. Si sentiva così in colpa e triste che andò a sedersi in un angolo della stanza, a testa bassa.

Vedendo l’amico così dispiaciuto, Teo si mise in piedi, fiero, e disse: “Vedi? Io so costruire castelli perfetti e non li faccio cadere mai. Sono proprio il migliore!”.

Samu, rimasto da solo, non alzò nemmeno lo sguardo. Sospirò e sussurrò con il cuore pesante: “Mi dispiace tanto. Non l’ho fatto apposta. Vorrei solo che Teo non fosse arrabbiato con me e che potessimo essere di nuovo amici”.

In quel momento, la loro maestra, che aveva sentito tutto dalla porta, entrò nella stanza. Non si avvicinò a Teo, che era così orgoglioso del suo castello, ma andò dritta da Samu, nell’angolo. Gli mise una mano sulla spalla, gli sorrise dolcemente e disse: “Non ti preoccupare, Samu. Gli errori capitano. Ciò che conta è il tuo cuore sincero. Vieni, aiutiamo Teo a costruire un castello nuovo, ancora più bello, insieme”.

E così fu. Samu, con un sorriso di sollievo, si alzò e insieme a Teo – che aveva capito di non essere perfetto – costruirono un castello meraviglioso, forte non perché fatto da uno solo, ma perché costruito insieme dall’amicizia di due.

Breve Commento:

Cari bambini, questa storiella ci aiuta a capire una cosa molto importante che ci ha insegnato Gesù.
A Dio piace tantissimo quando siamo bravi e facciamo le cose bene, come Teo. Ma ciò che gli piace di più non è che ci vantiamo e crediamo di essere migliori degli altri. A Lui piace tantissimo quando siamo umili, cioè quando riconosciamo i nostri sbagli, chiediamo scusa con il cuore e abbiamo bisogno del suo aiuto, proprio come Samu.

Dio ascolta sempre la preghiera di chi, con un cuore semplice, gli dice: “Mi dispiace, aiutami tu”. Perché l’umiltà e l’amicizia sono i castelli più belli che possiamo costruire.

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