Storia di un pesce e del diluvio universale

Ci fu un tempo in cui tutti gli uomini vivevano in pace insieme e non conoscevano né il lavoro, né le durezze dell’inverno, né le malattie, né la fame e la sete.

La terra dava i suoi frutti migliori, il cibo cresceva sugli alberi e il latte e l’acqua scorrevano abbondanti nei fiumi.

Gli uomini e gli animali vivevano felici senza paura, né morte.

Ma poi le cose cambiarono e vi racconto come è successo.

Un giorno un vecchio andò da un contadino e gli chiese ospitalità per una notte. Il contadino e sua moglie gliela offrirono volentieri.

Il mattino dopo, andandosene, il vecchio diede al contadino un pesciolino che stava dentro una boccia d’acqua e gli disse:

“Tieni questo pesce, ma non mangiarlo. Tra una settimana sarò di ritorno e, se me lo restituirai in buona salute, ti ricompenserò”. Quando il viandante se ne fu andato, la moglie guardò il pesce e suggerì al marito:

“Come sarebbe buono questo pesce se lo facessimo alla griglia!”

Ma il contadino rispose:

“Ho promesso a quel vecchio che gli avrei tenuto il pesce con cura e ora devi giurarmi di non toccarlo finché lui non sarà di ritorno”.

La donna giurò:

“Non ucciderò il pesce, lo lascerò sano e salvo. E che mi aiuti il cielo”. Due giorni dopo, però, la donna pensò tra sé:

“Questo pesce dev’essere davvero speciale se quel vecchio ci tiene così tanto che se l’è portato con sé e non vuole che finisca in padella. Forse ha dei poteri magici, forse mi farà ridiventare giovane. Forse

Pensa e ripensa, alla fine lo tirò fuori dalla sua boccia e lo mise a cuocere sulla brace.

All’improvviso ci fu un lampo e la donna scomparve nella luce.

E questa fu la prima morte che avvenne sulla terra.

Poco dopo iniziò a piovere, i fiumi uscirono dai loro argini e strariparono, i prati e i campi furono sommersi dal fango e dall’acqua.

Il nono giorno il vecchio tornò dal contadino e gli disse:

“Tu sei stato di parola, hai mantenuto il tuo giuramento e non hai ucciso il pesce. Raduna i tuoi parenti e costruisciti una barca. Solo così potrai salvarti. Prendi con te tutti gli animali e tutti i semi che puoi portare, così potrai ricominciare a coltivare la terra e ad allevare le greggi.”

Detto questo il vecchio scomparve e il contadino fece come gli era stato ordinato.

La pioggia cadde e cadde sempre più fitta: per un anno intero non si vide altro che acqua e cielo. Ma poi i mari si ritirarono e l’uomo poté uscire di nuovo sulla terra con i suoi parenti e gli animali che aveva portato con sé .

Ma da quel momento per vivere tutti gli uomini dovettero lavorare, arare e seminare. La vita si riempì di preoccupazioni e di dolori, giunsero anche le malattie e la morte e la gente incominciò a moltiplicarsi molto più lentamente.

Dovettero passare molte, molte migliaia di anni prima che gli uomini tornassero ad essere numerosi quanto lo erano stati prima del diluvio e quanto lo sono adesso.

(Rom)

Check Also

Il gigante egoista

Martina Folena, la cantastorie racconta la fiaba del “Gigante egoista”. Link al video Ogni pomeriggio, …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.