Ne La bontà del sicomoro il tema di fondo resta sempre religioso, ma questa volta legato più ai culti tribali, naturali. Vi si legge di un mercante arrivato in un paese dove gli abitanti adorano un antico sicomoro. Intollerante verso questa superstizione, si reca dove si trova l’albero armato di una scure.
L’albero lo implora di non ucciderlo, e gli promette in cambio una moneta al giorno. L’uomo vivrà di questo bene per anni, finché il sicomoro smette quest’offerta.
Il mercante, arrabbiato, si dirige nuovamente verso l’albero con la scure; il sicomoro gli dice che con le sue ampie radici potrebbe facilmente ucciderlo, così il mercante si pente e riprende il suo viaggio.
Testo tratto dalla tesi di laurea di Paolo Magnabosco (trovata su Google).
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