«La Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte…».
Era stufa ed arcistufa di quella diceria. Non aveva affatto le scarpe rotte! Intanto preferiva gli stivali, più caldi e soprattutto più comodi per montare sulla scopa.
E poi ne possedeva ventisette paia, di tutti i colori, di camoscio o di pelle, con la fodera di pelo o di lana. Erano la sua debolezza: quando scendeva sulla Terra, i primi di gennaio, era il periodo dei saldi e si potevano trovare straordinarie occasioni ad un ottimo prezzo.
Ma gli uomini e i bambini continuavano a credere a quella vecchia filastrocca. La Befana mandò allora ai giornali una sua foto, che la ritraeva con un paio di stivali azzurri, accompagnata da un comunicato stampa «Con la preghiera di pubblicazione. Esigo una rettifica: non ho le scarpe rotte, porto gli stivali.
E sono nuovissimi, come si vede dalla foto».
Ma i giornalisti pensarono ad uno scherzo e buttarono foto e comunicato nel cestino.
La Befana provò allora con uno spot: un video girato dalla sua amica Streghetta, con lei che ballava il rap calzando stivali fucsia con il tacco alto, e recitava:
«La Befana si rinnova…
guarda un po’ che stivaloni!
E a colui che non ci crede
porterà solo carboni!».
Ma i proprietari delle televisioni che ricevettero la videocassetta la misero da parte: ne avevano abbastanza di nuovi cantanti in cerca di pubblicità!
A questo punto la Befana decise di fare sciopero: niente rettifica, niente calze gonfie di giocattoli e dolci. Chiaro?
La notizia fece il giro del mondo in un attimo, come tutte le notizie importanti. Allora sì che giornali e televisioni incominciarono a prestarle attenzione!
Inviati speciali che la supplicavano: – Ci dica perché, il pubblico vuole sapere… La Befana convocò una conferenza stampa e finalmente, davanti ai microfoni, alle telecamere delle tivù di tutto il mondo, poté dichiarare:
– Non ho le scarpe rotte. Toglietevi di testa quella stupida rima, vecchia come il cucco. Io porto gli stivali! O ve lo mettete in testa tutti quanti, grandi e bambini, o non lavoro più!
Era stata chiarissima. E la sua chiarezza ottenne ottimi risultati.
Adesso, quando un bambino disegna la Befana, le fa sempre gli stivali: stivali bellissimi, all’ultima moda, di tutti i colori. Mai rotti o rattoppati, perché, permalosa com’è, potrebbe proclamare un nuovo sciopero.