Biancaneve e Rosarossa

C’era una volta una povera vedova, che viveva in una piccola casetta con le sue due figlie, Biancaneve e Rosarossa.

Le due bambine si volevano molto bene e dicevano che non si sarebbero mai separate. Una sera, mentre sedevano pacificamente in casa, si sentì un colpo alla porta. Aprirono e si trovarono davanti un enorme orso. Furono prese dallo spavento ma l’orso spiegò loro di volere solo scaldarsi un poco.

Si distese davanti al fuoco e fremeva dalla contentezza; a poco a poco le bambine presero confidenza con lui e ben presto prese l’abitudine di tornare alla capanna ogni sera. Ma appena tornò la primavera, una mattina l’orso disse a Rosarossa che non sarebbe tornato per tutta l’estate. Rosarossa era molto triste ma gli aprì la porta per farlo uscire e nel farlo intravvide un bagliore dorato sotto la pelliccia.

Poco tempo dopo, la mamma mandò le bimbe nel bosco a raccogliere legna e lì incontrarono un nanetto che era rimasto impigliato con la barba in un grosso tronco. Allora lo liberarono, ma quello non le ringraziò nemmeno. Si accorsero però che nella sua bisaccia luccicava dell’oro. Un po’ di tempo dopo, lo incontrarono nuovamente, questa volta impegnato in una lotta con un grosso pesce che lo stava trascinando nell’acqua. Tutto si ripeté come la volta precedente e il nanetto fu ancora più sgarbato di prima. Purtroppo erano destinate a rivederlo. Al ritorno dalla città, un giorno, se lo ritrovarono davanti in una radura.

In quel momento, un grosso orso irruppe sulla scena e lo uccise con una zampata. Le bambine si spaventarono
ma si accorsero che si trattava proprio del loro amico orso. Improvvisamente la pelliccia gli cadde di dosso e apparve uno splendido giovanetto, vestito tutto d’oro.

«Sono il figlio di un re» disse, «ed ero stregato da quel nano cattivo che aveva rubato tutti i miei tesori.» Biancaneve
sposò il bel principe e Rosarossa il fratello di lui e vissero felici e contenti.

(da Fratelli Grimm)

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