C’era una volta una bambina di nome Michelina. Amava la natura e faceva lunghe passeggiate immersa nel verde dei prati. Un giorno, in una delle sue escursioni, arrivò in una bellissima radura verde a lei finora sconosciuta. Quale meraviglia!
Un’immensità di fiori dai mille colori, farfalle ed api che volteggiavano su di essi felici . Michelina, che non aveva mai visto nulla di così bello in vita sua, ne rimase incantata e rientrò a casa contenta.
Naturalmente raccontò a tutti l’esperienza appena vissuta attirando la curiosità della gente che si precipitò a vedere quella meraviglia.
Ma, come si sa, non tutti sanno rispettare le bellezze del creato… qualcuno, attirato dal luogo, pensò di fermarsi per un bel picnic in mezzo alla natura e, terminato il pranzo, se ne andò lasciando sul posto cartacce, bottiglie di plastica e ogni ben di Dio.
Il prato ben presto si trasformò in una discarica a cielo aperto. L’erba iniziò a diventare gialla, i fiori soffocati dall’immondizia morirono giorno dopo giorno. E così pure gli insetti prima numerosi. Michelina, ignara dell’accaduto, ritornò dopo un bel po’ di tempo e vide lo scempio fatto alla natura. Attonita e disperata si mise a piangere pensando: Dov’è finito il mio bellissimo prato verde? Ora è tutto distrutto dall’immondizia! Tra le lacrime individuò l’ultima margherita sopravvissuta a tale disastro: il fiore, sbiadito nel suo colore inziale, respirava a fatica e tossiva forte.
La piccola si chinò e chiese: “Cosa posso fare per te? È tutta colpa mia! Avrei dovuto starmene zitta!”
La margherita con un filo di voce replicò: “Per me non puoi far più nulla bambina: sto morendo! L’immondizia mi ha tolto il respiro. Tu però, una cosa la puoi fare… pulisci questo prato e vedrai, che con il tempo tornerà ancora verde. Un giorno, quando sarai grande, potrai insegnare a tutti il rispetto della natura. Bastano poche azioni corrette e condivise come gettare l’immondizia negli appositi contenitori e salvare, in tal modo, dall’inquinamento tanti prati verdi. Questo lo puoi fare tu! Aiuta la natura a sopravvivere!”
Ed il fiore, stremato dallo sforzo, esalò l’ultimo respiro piegandosi su se stesso. Michelina pianse disperata, ma si ripromise di ascoltare il consiglio datole per salvare la natura. Rientrò velocemente a casa triste ma determinata: preso guanti, sacchi per l’immondizia, un bastone con la punta e tornò velocemente nel prato, animata da una forza nuova. Qui si mise a raccogliere l’immondizia dividendo coscienziosamente resti alimentari, plastica, vetro, lattine e carta. Qualcuno, incuriosito, l’aveva seguita e, dopo averla osservata, seguì il suo esempio. Il prato, grazie alla collaborazione di molti, fu quindi ripulito ma … ci volle tempo prima che la natura riprendesse a vivere. Michelina, in cuor suo, sapeva di aver adempiuto al proprio dovere.
E questa sensazione non la abbandonò mai: divenuta adulta, ben consapevole che la natura è un bene prezioso di cui tutti devono goderne, insegnò a mettere in atto semplice gesti dettati da responsabilità e rispetto.