Il piccolo principe aveva camminato a lungo tra le sabbie, le rocce e le nevi. Alla fine arrivò a una strada.
– Buongiorno! – disse il piccolo principe.
Era un giardino fiorito di rose.
– Buongiorno! – dissero le rose.
– Chi siete? – domandò stupito il piccolo principe.
– Siamo delle rose – dissero le rose.
– Ah! – fece il piccolo principe. E si sentì molto infelice.
Il suo fiore gli aveva raccontato che era unico in tutto l’universo. Ed ecco che c’erano molte rose, tutte uguali, in un solo giardino. Il piccolo principe pensò: “Mi credevo ricco di un fiore unico al mondo, e possiedo solo una qualsiasi rosa.” E, seduto nell’erba, piangeva. In quel momento apparve la volpe.
– Buongiorno! – disse la volpe.
– Buongiorno! – rispose gentilmente il piccolo principe, si voltò ma non vide nessuno.
– Chi sei? – domandò il piccolo principe.
– Sono una volpe – disse la volpe.
– Vieni a giocare con me, – disse il piccolo principe, – sono così triste…
– Non posso giocare con te. Non sono addomesticata – disse la volpe.
– Che cosa vuol dire “addomesticare”?
La volpe rispose: – Vuol dire “creare dei legami”…
– Creare dei legami? – ripeté il piccolo principe.
– Certo. Tu, per me, non sei che un ragazzino uguale agli altri ragazzini. E non ho bisogno di te. E tu non hai bisogno di me. Io sono, per te, una volpe uguale alle altre volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l’uno dell’altro – disse la volpe.
– Comincio a capire, – disse il piccolo principe. – C’è un fiore… credo che mi abbia addomesticato…
Dopo un po’ di tempo la volpe disse:
– Per favore… mi addomestichi?
– Sì, ma ho poco tempo. Devo scoprire degli amici e conoscere molte cose – rispose il piccolo principe.
La volpe disse:
– Conosci solo le cose che addomestichi. Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Però non esistono i mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico mi devi addomesticare!
– Che cosa bisogna fare? – domandò il piccolo principe.
Rispose la volpe:
– Devi essere molto paziente.
Il piccolo principe ritornò il giorno dopo per addomesticare la volpe.
Il piccolo principe, alla fine, addomesticò la volpe.
Quando il piccolo principe partì la volpe disse:
– Ah!… piangerò. Va’ a vedere le rose. Così piccolo principe capirai che la tua rosa è unica al mondo. Quando tornerai a dirmi addio, ti regalerò un segreto.
Il piccolo principe andò a rivedere le rose e disse loro:
– Voi non siete uguali alla mia rosa. Nessuno vi ha addomesticato e voi non avete addomesticato nessuno. Voi siete come era la mia volpe ma ora lei è mia amica. Ora, per me, la volpe è unica al mondo.
Le rose erano imbarazzate. Il principe disse ancora:
– Voi siete belle, ma siete vuote. Una persona qualsiasi vede la mia rosa uguale a voi. Lei è più importante di tutte voi perché è lei che ho innaffiata e ho curata. Lei è la mia rosa.
Il piccolo principe tornò dalla volpe.
La volpe disse:
– Ecco il mio segreto: si vede bene solo con il cuore. Le cose importanti non si vedono con gli occhi. La tua rosa è così importante per te perché tu sei responsabile di lei. Non dimenticare queste parole. Addio piccolo principe.
Rid. e adatt. da A. de Saint-Exupéry, Il Piccolo Principe, Bompiani