Una calda sera d’agosto, con afa e zanzare, mia madre mi disse:
– Andiamo in cantina a prendere le bottiglie da lavare.
La cantina era fuori, bisognava attraversare un pezzo di cortile. La mamma mi affidò un candeliere, accese la candela e uscimmo. Che buio nel cortile! Il cielo era nero, senza nemmeno una stella.
All’improvviso una raffica di vento ci investì e spense la candela.
– Facciamo presto – disse la mamma, e accelerò il passo. Aprì la porticina, scendemmo i gradini adagio, nel buio. Poi la mamma accese la candela, posò il candeliere su una botte e cominciò a scegliere le bottiglie e a posarle con ordine in un cesto.
Intanto io fissavo le grandi ombre che ballavano sul muro: parevano mostri giganti pronti ad aggredirci. In quel momento arrivò fino a noi il rombo di un tuono.
– Il temporale – disse la mamma – affrettiamoci.
Raccolse il cesto, mi consegnò il candeliere, salì fino alla porticina. Come l’aprì, il vento gliela chiuse di botto. In quell’attimo il cielo si riempì di tanta luce e tutta la cantina fu illuminata.
La candela si spense.
– Presto! – disse la mamma aprendo di nuovo la porta per farmi passare – corriamo in casa!
Ci mettemmo a correre ma il vento, a tratti, ci fermava di colpo. Volavano dappertutto foglie strappate agli alberi, il cielo si accendeva e si spegneva, mentre la voce cupa dei tuoni rimbombava tra le nuvole nere ed enormi che lo riempivano tutto. Io ero incantato a quello spettacolo: non avevo mai visto un temporale di notte così grande, così misterioso. Una lingua di fuoco si accese nel punto più alto, attraversò il cielo come una biscia e si buttò sulla
terra con uno scoppio che fece tremare i vetri delle finestre.
Io volevo vedere ancora il cielo pieno di lampi e di tuoni. Mi affacciai alla finestra, ma lei chiuse tutti gli scuri.
A un tratto mancò la luce: nel buio c’era solo il bagliore del fuoco nella stufa.
Quindici brevi storie per bambini sulla natura firmate dal maestro Mario Lodi. I racconti di Mario Lodi non parlano di reginette o di fate, di principi e cavalieri. Nel “Cielo che si muove”, infatti, la protagonista è la natura, con lepri, gatti, insetti, nuvole, stelle e tanto altro ancora. In questa natura, c’è un bambino che osserva e scopre, rimanendo incantato dai colori del fuoco, dalle forme delle nuvole e dai profumi delle erbe selvatiche. È un bambino che scruta le lotte delle formiche e le acrobazie delle rondini, il cielo squassato dal temporale e le strategie delle lucertole per sfuggire ai gatti. Uno dei maestri che hanno rivoluzionato la scuola italiana racconta, in quindici brevi storie sulla natura, la curiosità e lo stupore dei bambini di tutti i tempi. Età di lettura: da 8 anni.