Piero Pieretto

C’era una volta un bambino di nome Pieretto cui piacevano molto le pere e spesso si arrampicava sull’albero dei suoi frutti prediletti per mangiarseli.

Un giorno sotto l’albero ci stava una nonna brutta e cattiva, era la vecchia strega. Questa gli dice:

«Piero Pieretto, buttami giù un peretto, che son qua che filo la stoppa, che mi gusterò la bocca.»

«Eh no brutta vecchia» le risponde Pieretto «perché tu mi metti nel sacchetto.»

«No Pieretto che non ti metto nel sacchetto, ma buttami giù un peretto, che sono qua che filo la stoppa, che mi gusterò la bocca.»

«Eh no brutta vecchia perché tu mi metti nel sacchetto.»

Ma la vecchia insiste finché lui si lascia convincere e le butta giù un peretto.

Questo però cade a distanza dalla strega che ancora invoca Pieretto: «Piero Pieretto, vieni a prendermi su il peretto, che son qua che filo la stoppa, che mi gusterò la bocca».

«Eh no brutta vecchia» risponde Pieretto «perché tu mi metti nel sacchetto.»

La vecchia insiste e Pieretto si lascia convincere. Scende dall’albero e le raccoglie il frutto; ma la strega veloce, -paf-, lo prende e se lo mette nel sacchetto.

Lo chiude ben bene, se lo carica sulle spalle e s’incammina per i campi verso casa. Strada facendo si mette a gridare perché il ma rito la senta bene:

«Marito maritone, metti su il calderone, che ho Piero Pieretto nel sacchetto».

E a questa voce Pieretto s’impaurisce. Dopo un po’ la vecchia si ferma perché le scappa la pipì; posa il sacchetto e scende sulla riva di un fosso.

Pieretto ne approfitta e svelto slega il sacchetto, prende una grossa pietra e la mette dentro il sacco al posto suo e scappa via veloce per i campi.

Finiti i suoi bisogni, la vecchia si rimette in spalla il sacchetto, convinta di aver dentro ancora Pieretto e s’incammina verso casa gridando:

«Marito maritone, metti su il calderone, che ho Piero Pieretto nel sacchetto».

Giunta a casa slega il sacco e getta nel pentolone il contenuto, ma con sua grande sorpresa s’accorge della grande pietra: «Ah canaglia me l’ha fatta!».

La vecchia non si dà per vinta e il giorno dopo torna sotto l’albero:

«Piero Pieretto, buttami giù un peretto, che son qua che filo la stoppa, che mi gusterò la bocca».

«Eh no brutta vecchia se no tu mi metti nel sacchetto.»

La strega insiste e Pieretto, commosso, le butta giù un peretto. Questo cade a distanza dalla vecchia che ancora invoca Pieretto: «Piero Pieretto, vieni a prendermi su il peretto, che son qua che filo la stoppa, che mi gusterò la bocca».

«Eh no brutta vecchia» risponde Pieretto «perché tu mi metti nel sacchetto».

La strega insiste e Pieretto si lascia convincere. Scende dall’albero e le raccoglie il peretto, ma la vecchia svelta, -paf-, lo acchiappa e se lo rimette nel sacchetto.

Lo lega ben bene, se lo carica in spalla e s’incammina verso casa.

Strada facendo grida forte perché il marito la senta:

«Marito maritone, metti su il calderone, che ho Piero Pieretto nel sacchetto.».

E a questa voce Pieretto s’impaurisce. Dopo un po’ alla vecchia

scappa la pipì, sì ferma, posa il sacchetto e scende sulla riva di un fosso. Pieretto ne approfitta, slega il sacchetto, esce fuori e al suo posto ci mette una pecora morta e poi scappa via veloce per i campi. Finiti i suoi bisogni, la vecchia riprende in spalla il sacchetto e, convinta di aver sempre dentro Pieretto s’incammina verso casa gridando:

«Marito maritone, metti su il calderone, che ho Piero Pieretto in sacchetto».

Giunta a casa entra in cucina e svuota il sacchetto dentro al calderone bollente, ma con gran meraviglia si accorge che al posto di Pieretto c’è la pecora morta:

«Ah canaglia me l’ha fatta un’altra volta».

Il giorno dopo la vecchia ritorna da Pieretto e gli dice: «Siccome sei stato furbo, da oggi in poi ti lascerò in pace».

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