Ogni sera il Pastore contava tutte le sue pecore, per essere sicuro che fossero tutte al sicuro. Ma una notte…
“Oh no! Ne manca una! Ma dove sarà andata a cacciarsi?” Si guarda intorno ed inizia ad essere preoccupato.
“La mia cara pecorella… Dove sarà?”. Si sente così triste e addolorato. Ha una gran voglia di piangere.
Poi, anche se è ormai buio, decide di andare a cercarla. Mette al sicuro le altre pecore e inizia a correre di qua e di là per tutta la notte, chiamandola e guardando ovunque.
“Ma dove ti sei cacciata piccola mia?”. Il Pastore è sempre più preoccupato, poi… “Bee” gli risponde la pecora. Guarda di qua, guarda di là… “Eccoti finalmente!”; la pecorella impaurita e infreddolita lo guarda e gli sorride: era rimasta impigliata in un cespuglio di spine, ma ora è arrivato il suo Buon Pastore e si sente più tranquilla.
“Povera la mia piccolina. Tranquilla, non avere più paura: adesso ci sono io. Andiamo, torniamo a casa”. Delicatamente il Pastore la libera e se la mette sulle spalle, incamminandosi verso casa, felice e con il cuore più tranquillo.
Rientrato nell’ovile, le altre pecore gli corrono incontro e, dopo aver visto che la loro compagna era con lui, si rasserenano e riabbracciano la loro amica.
“Che gioia! E’ di nuovo a casa sana e salva!”. Il Pastore è felice e chiama tutti i suoi amici “Venite qui con me, facciamo festa perché ho ritrovato la mia amata pecorella!”. Tutti riuniti in casa sua, iniziano a festeggiare, mangiando e brindando in allegria.
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Ognuno di noi può commettere degli errori e quando lo fa si allontana dalla strada giusta e da Gesù, il nostro Pastore, proprio come ha fatto la pecorella del nostro racconto. Gesù, pur di riportare tutti i peccatori in salvo dal nostro Padre celeste, ha dato la sua stessa vita; proprio come fa il Pastore della storia: parte di notte, al buio, sapendo di poter incontrare delle bestie feroci che potrebbero sbranarlo, ma non ha paura, sarebbe disposto a tutto pur di ritrovare la sua adorata pecora.
Il Signore vuole bene ad ognuno di noi, anche quando non siamo buoni, e viene sempre a cercarci: sta a noi rispondergli come ha fatto la pecora chiamandolo perché la aiutasse.
Lui ci cerca e se vogliamo essere trovati, ci libera delicatamente da quel cespuglio dei nostri errori che ci tiene imprigionati, e con infinito amore ci prende in braccio e ci riporta a casa, perché Lui ci vuole accanto a sé.
Dio è un Padre buono che ci aspetta sempre con la porta aperta. Come il Pastore gioisce e fa festa per quell’unica pecora perduta e poi ritrovata, così anche Dio si rallegra anche per un solo uomo che si dispiace per gli errori commessi e decide di ritornare da Lui.
È un Padre che ha già perdonato e che aspetta solo di ricominciare tutto da capo, proprio come il Padre Misericordioso che ha perdonato il figlio ancora prima che lui gli chiedesse scusa per averlo abbandonato e fatto soffrire. Anche questo Padre ama suo figlio e anche Lui, come il nostro caro Pastore, gioisce e fa una grande festa per aver riabbracciato quel figlio che credeva ormai morto e che invece è tornato a casa.