Il sapore dell’autunno

Riccardo è un bambino fortunato, ha una macchina del tempo tutta sua!

Nei suoi frequenti viaggi Riccardo si diverte a scoprire come vivevano i bambini nel passato.

La maestra gli ha dato un compito difficile stavolta: parlare del sapore dell’Autunno. E lui non sa cosa dire! Pensa e ripensa a cosa la mamma porta in tavola in questo periodo e proprio non gli viene in mente niente. Le mele ci sono tutto l’anno, le pere anche, le fragole e le ciliegie si mangiano pure a Natale.

In un baleno salta sulla sua macchina del tempo e va a scoprire com’era l’autunno quando i suoi nonni erano bambini. Trova un ambiente molto diverso: case più picco- le, meno strade asfaltate, poche macchine e tanti, tanti bambini che giocano in strada. In strada si sente un profumo forte di mosto, di acqua e fango nelle pozzanghere ancora colme di pioggia. I bambini giocano e dalle tasche piene di roba tirano fuori castagne, noci, mandorle e ghiande. I cortili non hanno il prato erboso o i giardini, ma sono pieni di alberi da frutto;

Riccardo ne scorge alcuni che vede per la prima  volta:  il caco, il melograno, il melocotogno, il melo e il pero. Sui muri i pergolati di uva matura bianca e rossa. D’un tratto Riccardo si illumina e capisce che sapore ha l’autunno: il sapore di questa frutta che oggi troviamo  al  mercato e vediamo in tavola, ma che al tempo dei nonni si coglieva direttamente dagli alberi e si portava a casa.

Anche stavolta il viaggio nel tempo è stato interessante…

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