Per Kosma fu facile entrare nella casa.
Non era nato ladro ma lo stava diventando: la Caritas l’aveva sloggiato dopo i tre giorni di assistenza gratuita.
Quello era il suo primo appartamento che “visitava” ed era emozionato. Fu preso anche dall’antica paura del buio e così accese tutte le luci.
Era una bella casa su due piani, con una scala interna che portava in mansarda. Fece un giro per le stanze senza toccare nulla, per ambientarsi un po’, per famigliarizzare con i suoi abitanti.
Kosma se li immaginò giovani, marito e moglie con figlio piccolo, visto che c’era una stanza piena di giocattoli e poi libri, dischi, computer, scarpette da ginnastica, camicie di jeans.
Una foto di gruppo ritraeva una grande famiglia al completo (nonni, zii, nipoti, figli, amici) scattata forse per il matrimonio dei padroni di casa. Ma loro chi erano?
Kosma aprì il frigorifero e si mangiò un pezzo di formaggio e una salsiccia cruda: aveva fame, ma di cose calde. Aprì altri cassetti; trovò solo spiccioli e bigiotteria di poco valore. Quando ripassò dalla toilette gli venne voglia di farsi un bagno nella vasca e lo fece.
Si era fatto tardi, doveva andarsene prima che i padroni di casa rientrassero. Dove erano andati? Era la vigilia di Natale e Kosma se li immaginò a cena con tutti i parenti della foto. Pensò che non c’era poi tutta quella fretta e invece di uscire si stese sul divano.
Solo allora si accorse dell’albero con sotto tanti pacchi ancora da aprire. Domani è Natale, pensò, ma non gli venne in mente niente, nessun ricordo legato al Natale.
Anno scorso dov’era? Cosa aveva fatto?
Kosma aprì uno dei pacchi. Era un maglione di lana, rosso; lo indossò e gli andava bene. Nel secondo c’era un libro di favole. Aprì il terzo pacchetto, il più piccolo: era un CD. Rimase senza fiato: sulla copertina lesse “Taraf De Haidouks. Musica dei zigani di Romania”.
Kosma aprì lentamente la custodia del CD e nel librettino interno vide suo nonno in piedi con il violino, elegante come sempre, in camicia bianca e cravatta, la mano dell’archetto piena di anelli.
Suo padre e sua madre seduti su un divano bevevano vino con i bicchieri intrecciati. Di fianco a loro la nonna, col fazzoletto in testa e i copristivali di pezza. Suo fratello con la testa buttata all’indietro a piedi scalzi in mezzo alla stanza con una fisarmonica più grande di lui.