Gogo e la Befana

24 dicembre 2015.

Sono nella bottega di Babbo Natale a completare il mio super stage formativo quando mi arriva un messaggio via WhatsApp da un numero che non conosco.

“Caro Gogo, dopo aver letto il tuo racconto natalizio Gogo e Babbo Natale ho deciso di licenziarmi e andare in pensione”

Bene, penso, ho aiutato una persona a cambiare! Poi, però, leggo la firma del messaggio e trasformo l’entusiasmo in stupore. Infatti la firma in calce era:

La Befana.

Subito mi assalì un grande senso di colpa. Milioni di bambini si sarebbero trovati il 6 gennaio mattina con le calze vuote.

Andai di corsa nell’ufficio di Babbo Natale, entrai senza bussare e agitato dissi:

–  La Befana va in pensione.

–   Peccato, rispose Babbo Natale, con tutto il lavoro che fa si meriterebbe almeno un tre stelle!

–  Scusa, non mi sono spiegato bene, la Befana ha letto il racconto che ho scritto l’anno scorso e ha deciso di smettere di lavorare.

–  Perché?

–  Non lo so!

–  E perché non glielo chiedi?

–  Giusto. Adesso le rispondo al messaggio.

–   Utilizzare WhatsApp per comunicare con una persona che non conosci è ad alto rischio di incomprensione, ti consiglio di andare a trovarla. Ecco l’indirizzo.

–  E lo stage lo interrompo così?

–  Penso che sarà molto più interessante e formativo confrontarti con la Befana che rimanere qui. E poi siamo al 24, il più è fatto. Un’ultima cosa, leggi queste slide durante il viaggio, mi sa che potranno esserti utili durante l’incontro.

–  Grazie BN (così lo chiamano in bottega), allora vado.

Sullo slittaxi aprii il PowerPoint che mi consegnò BN e così iniziai a leggere “Le Slide invisibili sulla leadership al femminile” di Giampaolo Rossi.

Giampaolo Rossi è la persona che mi ha intervistato quando sono andato su Marte, sapevo che era un formatore ma sapevo anche che non produceva mai slide scritte… ma da Babbo Natale poteva veramente capitare di tutto.

Suonato il campanello venne ad aprirmi una signora distinta.

–  Buonasera, ho appuntamento con La Befana.

–  Sono io.

Qua ometto la cronaca perché, come si sa, cercare di recuperare dalle brutte figure è praticamente impossibile e in questo caso confermai la regola scivolando per circa un Km giù dallo specchio.

Uscito dall’empasse le chiesi come mai voleva smettere di consegnare i doni ai bambini.

–  Appena accendo la televisione vedo solo giovani ragazze, tutte bellissime. Io non sono più adeguata per questi tempi, è ora di rottamarmi (per usare le parole del fiorentino) e sicuramente troveranno qualcuna o addirittura qualcuno più adatto di me.

Subito mi venne in mente la prima slide di GP (così lo chiamano in Fabbrica di Lampadine) che sosteneva come, a differenza dei leader maschi, che tendono spesso a sopravalutarsi con la “sindrome del maschio Alpha”, le donne tendono a sottovalutarsi e quindi, per intraprendere un percorso di leadership, devono spesso iniziare a lavorare sulla propria autostima.

–   Cara Befana, dissi, non essere la prima a scommettere contro te stessa, i risultati ti stanno dando ragione, sono sempre di più le calze appese nelle case. I bambini sono

contenti di trovare le tue sorprese, dopo tutti i dolciumi e i regali di Natale, il 6 gennaio.

–  Allora dovrei essere più decisa e autoritaria.

–   No, devi rimanere te stessa e, soprattutto, non devi imitare il comportamento degli uomini. Non c’è peggior complimento che si possa fare a una donna manager  che dirle che “ha le palle”, definendola così attraverso una caratteristica tipicamente maschile. Pensa che ho appena capito che le teorie più moderne della leadership vanno incontro a caratteristiche più femminili che maschili. Basta con il grigio e il nero dei tailleur ed esprimi la tua femminilità.

E poi guarda, basta gogoolarti ed escono ben 1.460.000 risultati. Se questa non è popolarità..!

–   Forse dovrei smetterla di portare il carbone, così avrei tutti i bambini felici e la mia popolarità aumenterebbe.

–  Portare il carbone è la cosa migliore che tu possa fare. In questo modo dai ai bambini un feedback positivo con  i dolci e un feedback migliorativo e correttivo con il car-

bone. Così li aiuti a crescere e a capire quando fanno bene e quando devono cambiare per migliorarsi. Se portassi i dolci a tutti non li faresti crescere, mentre un buon leader ha il dovere di far crescere i propri collaboratori. Aggiungo che per fare tutto questo bisogna saper ascoltare e su questo, solitamente, le donne sono molto più brave degli uomini.

–   Forse però è meglio che io porti a tutti i bambini le stesse cose senza differenze.

–  Ma va benissimo come stai facendo adesso! Per motivare i collaboratori bisogna smettere di pensare che siano tutti uguali; bisogna invece capire quali sono le caratteristiche, le potenzialità e le attitudini di ciascuno e comportarsi i conseguenza, in modo da valorizzarli nell’organizzazione. Tu, grazie alla capacità di metterti nei loro panni, sai esattamente quello che devono ricevere per migliorarsi e per essere motivati a crescere bene.

–  Quindi sto facendo bene!

–  Benissimo. Tutti i bambini hanno bisogno della Befana.

–   Ascolto, empatia, feedback, rimanere se stessi e un po’ di autostima. Ottima ricetta, grazie Gogo per il tuo prezioso aiuto, prepara una calza grande il 5 sera, te la sei meritata.

–  Grazie a te Befana, non posso portarti dei dolci, ma posso prometterti che il racconto di questo Natale parlerà di te.

Buon Natale

Di Giampaolo Rossi

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