Sopra il foglio di un taccuino
retta e curva si trovaron vicino,
l’una guardò l’altra con sorpresa,
di vedere una linea assai inattesa.La curva sicura di esser migliore,
la retta a curvarsi invitò con calore,
questa sentendosi bella e perfetta
consigliò la curva a farsi una retta.Un quadrato tu non puoi disegnare,
precisò la retta senza mai gridare.
Un cerchio tu non sai costruire,
rispose la curva senza infierire.Per i bambini io disegno il pallone,
ed io il filo del variopinto aquilone.
Io il sole splendente pongo sui tetti,
i raggi di luce io faccio dritti e perfetti.Parlando ancora senza aver fretta,
scopriron qualcosa la curva e la retta:
che l’esser diversi è per tutti prezioso
per fare un mondo giusto e gioioso.In silenzio allora si presero per mano
una linea mista tracciarono nel piano.
Insieme disegnarono le cose del mondo
che è un po’ retto ed un po’ rotondo.
A cura di Fiorenzo Gori