35 Filastrocche sui mesi dell’anno

Delle filastrocche utili da imparare sono quelle che riguardano i mesi dell’anno. Si tratta di un modo carino e simpatico per insegnarli al tuo bambino, che si divertirà a ricordarli ripetendo le filastrocche che ti propongo in questo elenco che ho preparato per te mamma.

I bambini hanno molta memoria. Non temere che sia troppo lunga o difficile. Vedrai che leggendogliela diverse volte finirà per impararla e se la ricorderà probabilmente per tutta la vita. Iniziamo con una filastrocca facile facile sui mesi, scritta da R. Piumini. Si intitola “I mesi”.

Con gennaio e febbraio
ne conto solo un paio.
Con marzo e con aprile
ne ho quattro nel barile.
Con maggio insieme a giugno
ne tengo sei in pugno.
Con luglio e con agosto
sono otto, e siamo a posto.
Con settembre ed ottobre,
che son dieci si scopre.
Con novembre e dicembre
son dodici per sempre.

Un’altra filastrocca sui mesi molto carina perchè spiega le caratteristiche di ogni mese in modo simpatico e adatto alla comprensione da parte dei bimbi. Unica pecca è che è lunga e quindi adatta a bimbi più grandicelli. L’ha scritta Gianni Rodari e si intitola “I 12 mesi”:

Gennaio, gennaio,
il primo giorno è il più gaio,
è fatto solo di speranza:
chi ne ha tanta, vive abbastanza.
Febbraio viene a potare la vite
con le dita intirizzite:
è senza guanti ed ha i geloni
e un buco negli zoccoloni:
Marzo pazzo e cuor contento
si sveglia un mattino pieno di vento:
la prima rondine arriva stasera
con l’espresso della primavera.
Aprile tosatore
porta lana al vecchio pastore
spoglia la pecora e l’agnello
per farti un berretto ed un mantello.
Maggio viene ardito e bello
con un garofano all’occhiello,
con tante bandiere nel cielo d’oro
per la festa del lavoro.
Giugno, invece, è falciatore;
il fieno manda un dolce odore,
in alto in alto l’allodola vola,
il bidello chiude la scuola.
Luglio miete il grano biondo,
la mano è stanca, il cuore è giocondo.
Canta il cuculo tra le foglie:
c’è chi lavora e mai non raccoglie.
Agosto batte il grano nell’aia,
gonfia i sacchi, empie la staia:
c’è tanta farina al mondo…
Perché un po’ di pane per tutti non c’è?
Settembre settembrino,
matura l’uva e si fa il vino,
matura l’uva moscatella:
scolaro, prepara la cartella!
Ottobre seminatore:
in terra il seme sogna il fiore,
sottoterra il buio germoglio
sa che il domani lo scalderà.
Novembre legnaiolo
va nei boschi solo solo,
c’è l’ultima foglia a un albero in vetta
e cade al primo colpo d’accetta.
Vien dicembre lieve lieve,
si fa la battaglia a palle di neve:
il fantoccio crolla a terra
e così cade chi vuole la guerra!

Simpatica è la filastrocca di R. Pezzani, anch’essa volta ad illustrare le caratteristiche di ogni mese. Simpatica la descrizione di settembre che morde l’uva e ottobre più saggio che le mette nel tino per farci il vino. Eccola. Si intitola “I mesi”:

Dice Gennaio “Chiudete quell’uscio!”
Dice Febbraio “Io sto nel mio guscio!”
Marzo apre gli occhi e inventa i colori;
Aprile copre ogni prato di fiori;
Maggio ti porge la rosa più bella;
Giugno ha nel pugno una spiga e una stella;
Luglio si beve un ruscello d’un fiato;
Sonnecchia Agosto in un’ombra sdraiato;
Settembre morde le uve violette;
Più saggio Ottobre nel tino le mette;
Novembre fa di ogni sterpo fascina;
Verso il Presepio Dicembre cammina!

I mesi si possono spiegare anche attraverso una filastrocca che li paragona a 12 fratelli, ognuno dei quali porta con sé qualcosa, chi il cappotto, chi il costume, chi porta il vento, e chi la propria voce, e così via. Veramente carina, questa filastrocca, scritta da G. Noseda, piacerà di certo ai bimbi:

Gennaio vien tremando
col cappotto e lo scaldino;
vien febbraio schiamazzando
in costume d’Arlecchino;
marzo porta vento a iosa,
una rondine e due viole;
porta aprile un pesco rosa
che ti desta al nuovo sole;
maggio canta e da lontano,
tre usignoli fanno coro;
giugno tiene nella mano
una spiga tutta d’oro;
luglio porta ceste piene
di susine e pesche bionde;
porta agosto due sirene
che si specchiano nell’onde;
se settembre si fa bello
con tre pampini di vite,
reca ottobre un gran fardello
di castagne abbrustolite;
poi novembre viene stanco
per la nebbia che l’assale;
vien dicembre tutto bianco
con l’abete di Natale.
Sono dodici fratelli
che si tengono per mano,
tutti buoni tutti belli:
anno nuovo ti aspettiamo.

I. Drago ha pensato di scrivere l’ennesima filastrocca sui mesi, dove simpaticamente giugno dispensa l’oro dell’estate e ottobre rompe ricci di castagne. Anche in questa filastrocca l’autore ha pensato di offrire ai piccoli una visione graziosa di ogni mese:

Gennaio porta con sé l’Epifania,
febbraio sciala in maschera per via,
marzo per mano tien la primavera,
aprile d’ogni verde s’imbandiera.
Maggio i giardini sogna delle fate,
giugno dispensa l’oro dell’estate,
luglio ed agosto nella gran calura
godon beati la villeggiatura.
Settembre s’affaccenda per il vino,
ottobre rompe ricci di castagne,
novembre fa canute le montagne,
dicembre esulta davanti al Bambino.

Si intitola “I mesi dell’anno”  e questa breve filastrocca di C. Perrile pare quasi una canzoncina. E’ ovviamente in rima e risulta adatta per la brevità anche ai più piccini:

Per Capodanno
sono arrivati,
erano dodici,
li ho ben contati:
e son sicuro
che viaggeranno
uno alla volta,
per tutto l’anno.
Soltanto il primo
adesso è in cammino,
dimmelo dunque,
bravo indovino!
– C. Perrile

Un aggettivo per ogni mese in questa filastrocca chiamata “I dodici mesi”. Non ho trovato l’autore ma è veramente carina e veloce, facile da ricordare anche questa per i piccolini di casa. Da imparare assieme alla mamma un bel pomeriggio in inverno, quando magari fuori piove e non si sa come trascorrerlo:

Gennaio freddoloso,
febbraio spiritoso,
marzo pazzerello,
aprile mite e bello,
maggio sognatore,
giugno cantatore,
luglio nuotatore,
agosto gran signore,
settembre grappolaio,
ottobre castagnaio,
novembre triste e stanco,
dicembre tutto bianco.

A. S. Novaro ha inventato una graziosa filastrocca in cui Gennaio mette ai monti la parrucca e Dicembre ammazza l’anno e lo sotterra. I mesi raccontati in questo modo sono davvero divertenti da ascoltare e leggere (per i più grandicelli):

Gennaio mette ai monti la parrucca,
febbraio grandi e piccoli imbacucca;
marzo libera il sol di prigionia.
April di bei color gli orna la via;
maggio vive tra musiche d’uccelli,
giugno ama i frutti appesi ai ramoscelli.
Luglio falcia le messi al solleone,
agosto, avaro, ansando le ripone;
settembre i dolci grappoli arrubina,
ottobre di vendemmia empie la tina;
novembre ammucchia aride foglie in terra,
dicembre ammazza l’anno e lo sotterra.

De Colò ci parla anche di novembre per chi non c’è più e di dicembre festoso che ci porta il Bambin Gesù. Ogni filastrocca insegna qualcosa in più ai tuoi bambini:

Gennaio ci copre di neve.
Febbraio è il mese più breve.
Marzo s’avanza col vento;
ed ecco, in april, fiori a cento.
Maggio di canti risuona.
Giugno le messi ci dona.
In luglio il grano è riposto.
Al mar ce ne andiamo in agosto.
Settembre ci fa vendemmiare.
Ottobre ci chiama a studiare.
Novembre è per chi non c’è più.
Ma ecco, festoso, dicembre,
che porta il Bambino Gesù.

Ed ecco la filastrocca di O. Turchetti, che ci racconta del carnevale che arriva a febbraio porta il carnevale fatto di grandi balli e mascherate e che maggio ci offre rose profumate:

Gennaio porta gelo e nevicate,
febbraio grandi balli e mascherate,
marzo arriva col vento e le viole,
aprile ha l’erba per le capriole.
Maggio ci dà le rose profumate,
giugno le spighe dal bel sol dorate,
luglio ha le trebbie e sempre gran lavoro,
agosto buoni frutti rossi e d’oro.
Settembre mette l’uva giù nel tino,
ottobre cambia il mosto in un buon vino,
novembre butta giù tutte le foglie,
dicembre per il fuoco le raccoglie.

G. Vanni ci fa ridere raccontandoci di Marzo e le sue bizze, che nonostante tutto è buono di cuore, e di Ottobre, mese in cui cadono le foglie perchè inizia l’autunno e i bimbi tornano a scuola:

Dinanzi al camino si scalda Gennaio;
in maschera, lieto, si veste Febbraio.
È Marzo bizzoso, ma buono di cuore;
ApriI tinge i prati di vario colore.
È Maggio di rose e di gigli adornato;
sta Giugno a guardare le messi, beato.
Van Luglio ed Agosto insieme a cercare
il fresco dei monti, la gioia del mare.
Settembre va a caccia, la frutta raccoglie;
Ottobre va a scuola e cadon le foglie.
In casa si chiude annoiato Novembre,
a Dio nel presepe s’inchina Dicembre.

F. Manisco si immagina un giugno che se ne va beato inghirlandato di spighe, mentre vede luglio portare il sacco di candida farina. E con l’autore anche i bimbi che ascolteranno questa filastrocca immagineranno giugno e luglio come due persone e non come due mesi:

Aprendo la sua porta gennaio tira tira.
Febbraio gamba corta, lo segue e gira gira.
Va marzo pazzerello col vento nel cestello.
E sparge i fiori aprile, sì gaio e sì gentile.
Il maggio par che voli fra rondin e usignoli.
Poi giugno va beato di spighe inghirlandato.
E luglio porta il sacco di candida farina.
Agosto ha la sua sporta di frutta sopraffina.
S’aggirano settembre e ottobre dentro il tino.
E mesto va novembre coi fiori e il lumicino.
Dicembre chiude l’anno in una stanza oscura.
Ma, furbo, Capodanno, vi scopre una fessura.
Gennaio fa passare per poi ricominciare
il giro giro tondo che dura quanto il mondo.

Per M.G. Bucceri i mesi sono tanti fratelli, chi gioviale, chi buffo e lunatico. I bimbi possono facilmente vederli nella loro immaginazione, ognuno con il suo carattere e la sua personalità:

Gennaio è il primo di tanti fratelli,
che, a modo loro, son tutti belli.
Febbraio è un tipo allegro e gioviale,
grande amico di Carnevale.
Marzo, invece, è un buffo signore,
che ogni momento cambia d’umore.
Aprile e Maggio, da mattina a sera,
cantano lieti la primavera.
Giugno ha giornate lunghe e dorate,
finisce la scuola e comincia l’estate!
Luglio e Agosto son caldi e son belli:
tutti in vacanza…persino gli uccelli!
Settembre è dolce, ma c’è da fare,
si ricomincia anche a studiare.
Ottobre e Novembre hanno un buon odorino,
di fumo, nebbia, castagna e vino.
Dicembre è l’ultimo mese dell’anno:
tutti i bambini gran feste fanno,
e anche noi la gioia assale,
perché è in arrivo il bianco Natale!

Questa filastrocca non ha autore conosciuto ma è comunque così carina da proporla alle mamme, zie, nonne, babysitter, maestre. Insomma a tutte coloro che si occupano di uno o più bimbi e cercano modi simpatici ed originali per stimolare la loro fantasia ed insegnare loro qualcosa di nuovo:

Gennaio porta il ghiaccio sul mantello,
febbraio è corto e porta freddo e neve,
marzo ha con sé il tempo poco bello,
aprile vien con fiori ed aria leve,
maggio ha i fiori e il tempo mite,
giugno fa biondeggiar le messi d’oro,
luglio porta i bagni e lunghe gite,
agosto al contadin porta lavoro,
settembre mette il vino nelle botti,
ottobre getta il seme nella terra,
novembre porta con sé le lunghe notti,
dicembre abbraccia l’anno e lo sotterra.

Questa filastrocca è un po’ lunga ma dolcissima. Parla ai bimbi direttamente, raccontando loro il compito di ogni mese. Inizia con “Lo sapete che” coinvolgendo fin da subito i bimbi in questa stupenda filastrocca:

Lo sapete che gennaio
tiene i frutti nel solaio,
che febbraio è piccolino,
breve, freddo e birichino?
Arriva marzo pazzerello:
esce il sole e prendi l’ombrello!
Dietro a lui viene aprile:
sbadiglia, sbadiglia, è dolce dormire.
Esplode maggio ed è beato
chi per tempo ha seminato.
Biondo ondeggia di giugno il grano
pronto sta il contadino con falce in mano.
Luglio, lunghe son le giornate,
porta il pieno dell’estate.
Ecco, torrido d’agosto,
il solleone brucia il bosco.
È settembre un mese bello,
sole misto a venticello.
Davvero ottobre è generoso
e di tutti il più fruttuoso.
A novembre i dì gelati
son dannosi ai campi seminati.
A dicembre neve abbondante
salva il grano per il pane croccante.

Un’altra filastrocca senza autore simpatica e graziosa, tutta da imparare, è questa:

Gennaio furbacchiotto
ci fa mettere il cappotto.
Febbraio un po’ speciale
ci regala il Carnevale.
Marzo pazzerello
ci fa prendere l’ombrello.
Aprile col suo calore
fa spuntare un nuovo fiore.
Maggio con coraggio
di un bel sole ci dà un raggio.
Giugno a squarcia gola grida:
“Chiudere la scuola!”.
Luglio sensazionale
ci fa andare tutti al mare.
Agosto gran signore
ci fa abbronzare sotto il sole.
Settembre sbarazzino
fa nascere il buon vino.
Ottobre è un gran portento
soffia forte le foglie al vento.
Novembre triste e bigio
ci da un cielo tutto grigio.
Dicembre mese speciale
chiude l’anno con Babbo Natale.

Una tenera filastrocca intitolata “L’anno e i suoi dodici figlioletti” farà ridere i piccoli di casa e renderà l’apprendimento di questa filastrocca divertente e facile. Ecco dunque un’altra filastrocca senza autore:

I suoi dodici mesetti,
tutti un po’ capricciosetti,
veste l’anno con gran cura
e nessuno ne trascura.
Dà a Gennaio un cappuccetto,
a Febbraio un ombrelletto,
mette a Marzo un mantellino
e ad Aprile un giacchettino.
Mette a Maggio i sandaletti
e a Giugno zoccoletti,
ha per Luglio un costumino,
per Agosto un cappellino.
A settembre dà un golfino
a Ottobre un grembiulino,
a Novembre gli scarponi,
a Dicembre i calzettoni.

E infine alcune altre filastrocche che piaceranno ai bimbi:

Filastrocca dei 12 mesi

Gennaio: Capodanno ed Epifania.
Febbraio: Carnevale ed allegria.
Marzo: sono nate le viole.
Aprile: com’è dolce questo sole!
Maggio: porta rose bianche e gialle.
Giugno: miete il grano a monte e a valle.
Luglio: belle pesche rosseggianti.
Agosto: sole e ferie a tutti quanti.
Settembre: funghi gialli e rosse more.
Ottobre: si vendemmia sotto il sole.
Novembre: crisantemi e caldarroste.
Dicembre: il Natale è già alle porte!

I 12 mesi in una filastrocca

Sai quali sono i mesi dell’anno?
Questi bambini son bravi, lo sanno!
Quello più freddo è certo gennaio
con la Befana giù dal camino.
Corto cortino arriva febbraio
con Pulcinella, Brighella e Arlecchino.
La primavera s’affaccia con marzo
che come mese viene per terzo.
Si apre la stalla, si apre il fienile,
si aprono i fiori: siamo in aprile.
Forza e coraggio, non ho finito:
adesso c’è maggio, il mese fiorito.
Sono sveglio oppure sogno?
Finalmente si va la mare,
posso pure fare il bagno
e con la barca andare a pescare.
È arrivato adesso giugno.
Siamo in estate, spogliati è meglio,
fa tanto caldo che si va arrosto;
posso dormire, tardi mi sveglio:
sono arrivati luglio e agosto.
Ora torniamo dalle montagne
e con settembre riapre la scuola.
Ecco l’autunno con le castagne:
è ottobre, al caldo la rondine vola.
Le foglie cadono rosse a novembre
e quando cadono triste vi sembro,
ma con l’inverno giunge dicembre,
fiocca la neve sul pino e sul grembo.

Filastrocca dei mesi dell’anno

Va a sciare il buon gennaio,
veste in maschera febbraio,
marzo ha tante rondinelle,
in april piove a catinelle,
con le rose giunge maggio
e con le spighe giugno il saggio,
ci fa luglio soffocare,
si riposa agosto al mare,
a settembre piace il mosto,
ha già ottobre a scuola un posto,
con le nebbie vien novembre,
gioia e feste canta dicembre.

Filastrocca dei mesi

Gennaio neve e tramontana.
Febbraio grandi e piccoli rintana.
Marzo spazza nuvole dal cielo.
Aprile dolce dormire.
Maggio canoro porta gioia a tutti.
Giugno ci dona saporiti frutti.
Luglio le bionde spighe fa tagliare.
Agosto porta i bimbi al mare.
Settembre ci dà l’uva dolce e bella.
Ottobre porta al bimbo la cartella.
Novembre dona foglie secche al vento.
Dicembre porta il freddo e già lo sento.

Filastrocca carina sui mesi

Dice gennaio: “Chiudete l’uscio!”, dice febbraio: “Io sto nel mio guscio”, marzo apre gli occhi e inventa i colori, aprile copre ogni prato di fiori, maggio ti porge la rosa più bella, giugno ha nel pugno una spiga e una stella, luglio si beve il ruscello d’un fiato, sonnecchia agosto all’ombra sdraiato, settembre morde le uve violette, più saggio ottobre che nel tino le mette, novembre fa di ogni sterpo fascina, verso il presepe dicembre cammina.

Filastrocca sui 12 mesi

A gennaio cade la neve,
lei scende lieve lieve;
un pupazzo ci facciamo
e tante palle ci tiriamo.
A febbraio c’è Carnevale,
io mi vesto da animale,
tu invece da Arlecchino
e facciamo un bell’inchino.
A marzo suona la campana,
stiamo a casa una settimana;
la Pasqua ormai è arrivata,
mangiamo le uova di cioccolata.
Ad aprile è già primavera,
facciamo festa da mattina a sera;
spuntano i fiori in tutti i prati
e mangiamo dei bei gelati.
A maggio tornano i rondinini,
sono felici tutti i bambini;
sono più lunghe le giornate,
facciamo belle passeggiate.
Le ciliege maturano a giugno,
ne mangiamo un bel pugno;
finalmente la scuola finisce
ed ogni bambino gioisce.
A luglio si va al mare,
tanti giochi si possono fare:
col secchiello e la paletta
costruiamo una casetta.
Ad agosto in campagna
per il caldo ci si lagna,
tutti cercano uno stagno
per potersi fare un bagno.
A settembre si fa il vino,
ne beviamo un bicchierino;
poi a scuola ritorniamo
e con i compiti ricominciamo.
Ad ottobre vado nel bosco,
ogni fungo io conosco;
poi per Halloween mi travesto,
faccio scherzi e scappo lesto.
A novembre a casa mia
tutte le foglie volano via;
torna anche il freddo birbone,
dovrò mettermi il maglione.
A dicembre c’è Natale
ed io sogno di volare
con le renne sulla slitta
tra la nebbia fitta fitta.

Filastrocca del girotondo dei 12 fratelli di Valeri

Girotondo, girotondo!
Quanti sono? Una dozzina.
La farandola mulina
senza posa intorno al mondo.
Quello lì che a stento arranca,
tetro, livido, ingrugnato,
striminzito, infagottato
nella sua mantella bianca,
è gennaio, il primogenito
della bella fratellanza;
a ogni passo della danza,
batte i denti e manda un gemito.
Tien per mano il più piccino
della schiera e il più furbetto;
febbrarin carnevaletto,
detto pure il ventottino.
Lo vedete quant’è buffo
nel vestito d’Arlecchino,
lo vedete il birichino
come ride sotto il ciuffo?
Un sentore di viole…
Ecco marzo pazzerello,
piedi nudi e giubberello,
ricci al vento e viso al sole.
È una gioia rivederlo;
e, se a tratti si fa mesto,
pur si rasserena presto,
e fischietta come un merlo.
Si trascina appresso un bimbo
dolce, pallido, gentile.
Pratolino, ovvero aprile,
che di foglie al capo ha un nimbo.
Bello e caro quel biondino.
Ma più bello e più lucente,
ma più caro e più ridente,
questo qui che gli è vicino.
Maggio, eterno amor del mondo,
per guardarti, per goderti,
si vorrebbe trattenerti
arrestando il girotondo.
Lascia almeno che odoriamo
le tue rose inebrianti;
benedici tutti quanti
con quel tuo fiorito ramo!
Sei già andato!
Ecco al tuo posto
sopraggiungere i fratelli
tuoi più simili, i gemelli
buoni: giugno, luglio, agosto.
Nudi sono come l’aria,
ma ciascun porta un suo fregio:
l’uno un ramo di ciliegio
che di frutti ondeggia e svaria,
il secondo ghirlandette
di papaveri fiammanti;
spighe, il terzo, barbaglianti,
in manipolo costrette.
Bravi e validi figlioli,
rosolati al solleone;
saltan come in un trescone
di gagliardi campagnoli.
Ma quest’altro, avviluppato
dentro un nuvolo di veli
azzurrini come i cieli,
è un fanciullo delicato.
È settembre,
occhi di sogno,
cuore di malinconia:
spande intorno una malia,
ch’ha il profumo del cotogno…
Malinconica non pare
quella faccia rubiconda
che vien dopo,
ed è gioconda
la canzon ch’odo cantare:
“Sangue chiaro e sangue fosco
dà la vigna, e noi beviamo
l’uno e l’altro, e salvi siamo!”
Matto ottobre, ti conosco.
Ahi, quei due che vengon ora,
musi lunghi, brutta cera
da ammalati, veste nera
ci predicon la malora!
Tien novembre un ramo secco
all’occhiello del gabbano,
e dicembre nella mano
più non porta che uno stecco.
Nei tasconi del loro saio
recan freddo e amare pene.
Ma vedete ora chi viene?
Di nuovo è qui gennaio…
Girotondo, girotondo,
sono dodici ragazzi,
buoni e tristi,
savi e pazzi:
e nel mezzo è il vecchio mondo.

Filastrocca di F. Castellino

Vien gennaio zappatore
e febbraio potatore.
Marzo in groppa al vento arriva;
nell’april s’orna la riva.
Maggio ha rose e ciel sereno,
giugno ha frutti e spighe in seno.
Miete luglio e dà calura,
l’uva agosto fa matura.
Il settembre ha i tini pieni,
e l’ottobre getta i semi;
nudi i prati fa novembre,
poi col gelo vien dicembre

Bella filastrocca sui mesi come 12 fratelli

Vien gennaio freddoloso
con la barba di ghiaccioli
sotto il ciel cupo e nevoso.
I suoi undici fratelli son febbraio,
marzo, aprile, maggio,
giugno, luglio, agosto,
poi settembre il più gentile
ed ottobre col suo mosto
ed infin novembre brullo
e dicembre ultimo nato,
che riporta nel cuore di ognuno
il bambino tanto sognato.
Che simpatica famiglia
reca sotto il suo mantello!
Nessun mese si somiglia
e a suo modo ognuno è bello.

Filastrocca sul girotondo dei mesi

Girotondo sul nevaio
con gennaio e con febbraio
e per marzo pazzerello
girotondo con l’ombrello.
Girotondo al campanile
con la Pasqua dell’aprile
e per maggio ciliegino
girotondo col cestino.
Giugno ai campi, luglio al mare,
girotondo da sudare.
Fugge ai monti agosto in fretta,
girotondo sulla vetta.
Con settembre ottobre vola,
girotondo per la scuola,
e novembre, ecco, è già qui
girotondo con gli sci.
Poi, vestito di Natale,
fa dicembre il gran finale
e saluta Capodanno.
Girotondo tutto l’anno!

Filastrocca breve in rima

Gennaio: freddo cane.
Febbraio: marzapane.
Marzo: pioggerellino.
Aprile: birichino.
Maggio: con la maglietta.
Giugno: in bicicletta.
Luglio: si va al mare.
Agosto: al sole si può stare.
Settembre: a scuola si deve andare.
Ottobre: bisogna mettersi a studiare.
Novembre: se hai voglia si lavorerà.
Dicembre: un bel Natale si farà.

Filastrocca con le rime

Gennaio s’affaccia con il freddo pungente.
Febbraio, arrivan le mascherine a divertire la gente!
Marzo soffia il vento in testa.
Aprile s’odono campane in festa.
Maggio profuma di rosa.
Giugno pochi giorni e poi ci si riposa.
Luglio nessuno a casa rimane.
Agosto allietan le feste paesane.
Settembre con il vino.
Ottobre s’accende il fuoco nel camino.
Novembre tutto avvolto dalla nebbia.
Dicembre, il mondo è in festa:
ogni bambino ha una sua richiesta.

Filastrocca simpatica in rima

Gennaio infreddolito
chiamò febbraio intirizzito.
Marzo, il burlone,
svegliò aprile dormiglione.
Maggio aprì i suoi fiori,
giugno uscì coi suoi colori.
Luglio portò calura,
agosto recò l’arsura.
Settembre andò al mare
e non aiutò ottobre a vendemmiare.
Vicino al camino, novembre
aspettava l’ultimo, dicembre.

Filastrocca facile fa imparare

Gennaio imbacuccato.
Febbraio mascherato.
Marzo pazzerello.
Aprile con l’ombrello.
Maggio inghirlandato.
Giugno ingioiellato.
Luglio trebbiatore.
Agosto pescatore.
Settembre vignaiuolo.
Ottobre boscaiolo.
Novembre mesto e stanco.
Dicembre curvo e bianco.

Filastrocca in rima facile e divertente

Nel gennaio freddo e gelo.
A febbraio di nebbia il velo.
Marzo pazzo, agitatore.
Dolce è april col suo tepore.
Maggio, sbocciano le rose.
Giugno, messi rigogliose.
Luglio invita in riva al mare.
Arde agosto e fa sudare.
Nel settembre la poesia.
Vino a ottobre ed allegria!
Vien novembre, umido e tetro.
Poi dicembre a tutti dietro.
Ecco i dodici fratelli,
metà brutti, metà belli.

Simpatica filastrocca da memorizzare

Cari amici il tempo vola,
vanno i mesi a malincuore.
Presto giugno mietitore
verrà a chiudere la scuola.
A trovare sotto il sole,
fra boschetti, prati, aiuole,
ecco luglio un po’ monello
con agosto suo fratello.
Porteranno tanti doni
profumati, freschi, buoni!
Poi settembre canterino
farà festa nel vigneto
ed ottobre ancor più lieto
pigerà l’uva nel tino.
Oh, davvero il tempo vola
bimbi miei, si torna a scuola!
Di novembre, poverello,
parleranno le castagne;
poi dicembre, vecchierello,
stenderà sulle montagne
un gran manto di candore
e darà gioia ad ogni cuore.
In un canto di bontà anche l’anno finirà.

Filastrocca sui bimbi e i mesi di R. Pezzani

I bimbi lo sanno
che i mesi dell’anno
tra grandi e piccini
son dodici in tutto.
Se ognuno ha il suo fiore,
se ognuno ha il suo frutto,
nessuno è tra loro
più bello o più brutto.
Son tutti fratelli,
ognuno ha un mestiere:
chi cura i piselli,
chi porta un paniere,
chi pota, chi innesta,
chi ara, chi miete,
chi porta una brocca
di acqua a chi ha sete;
chi versa uno scroscio
di pioggia lucente.
Nessuno sta in ozio
guardando la gente.
Più bella famiglia
nessun vedrà mai.
Son dodici mesi,
e tutti operai.

Allegra filastrocca lunga di E. Bossi

Gennaio porta il ceppo e la Befana;
febbraio Carnevale e tramontana;
marzo le pratoline e le viole;
le rondinelle aprile e il dolce sole;
salutan maggio gli uccellini in coro;
giugno ha tra il fieno lucciolette d’oro;
luglio è biondo di grano al solleone;
agosto porta frutte dolci e buone;
settembre ha l’uva d’oro e di rubino,
ottobre poi la pigia dentro il tino;
novembre porta i fiori al camposanto,
dicembre culla i semi sotto il manto.

Fonte: Web.

Foto di Gordon Johnson da Pixabay

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