Al re nacque una bambina e per il battesimo fu data una grande festa a cui, per sfortunata dimenticanza, non venne invitata la strega. Questa, per vendicarsi dell’affronto, lanciò un maleficio sulla bimba: “Sarai trasformata in topo fino a quando mia sorella non riderà!
Furono chiamati i pagliacci più famosi, ma non riuscirono a strappare alla sorella della strega neppure un sorriso. Al re non rimase che bandire dal regno tutti i gatti per impedire almeno che la reale topolina ne fosse divorata.
Un giorno venne dato un ballo al castello di un principe vicino. Le altre figlie del re vi si recarono in pompa magna; Topolina, invece, venne lasciata a casa, come sempre. Stanca però di starsene sempre rinchiusa, decise di andare alla festa pure lei.
Salì in groppa a un galletto, gli mise nel becco un nastro rosso come redini, e via.
Lo spettacolo del galletto bardato e con una topolina bianca in groppa era così comico che la sorella della strega scoppiò a ridere.
La topolina tornò così ad essere una fanciulla talmente bella che il principe volle sposare proprio lei.
Fiaba bretone, 366… e più fiabe raccontate da Gianni Padoan, Edizioni Euroclub/Happy Books. Milano, 1989
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