C’era una volta una povera vecchietta che viveva sola.
Una notte la luna era splendente, così la vecchietta decise di fare una passeggiata. Si diresse verso la campagna e la passeggiata le piacque così tanto che non si rese conto di essere entrata nella foresta. Dopo un po’, si rese conto di essersi persa.
“Oh no! Ora dove mi fermerò a riposare per la notte?” si disse. Ma, d’improvviso, la vecchietta vide una minuscola luce in lontananza. Si sentì sollevata quando la vide e cominciò a camminare verso di essa. Presto, si rese conto che la luce che aveva visto veniva dalla finestra di una piccola casetta tra gli alberi. La vecchietta non impiegò molto ad arrivare alla porta dell’abitazione. Bussò e un giovane vivace aprì la porta. “Di cosa hai bisogno, nonnina?” chiese il giovane appena la vide … e la vecchietta gli disse immediatamente come aveva perso la strada nella foresta e che non aveva un posto dove trascorrere la notte.
“Non preoccuparti,” disse il giovane. “Puoi passare la notte qui con noi … con me e i miei fratelli”.
La vecchietta entrò in casa e vide dodici ragazzi. “Buona sera, nonnina,” dissero i giovani.
“Buona sera a voi, figlioli,”, rispose la vecchietta. Uno di loro le portò un po’ di cibo e qualcosa da bere, e quando ebbe mangiato, la vecchietta si sedette su una poltrona tra di loro.
“Nonnina, cosa ne pensi di gennaio?” chiese il giovane che aveva aperto la porta. “Be’, gennaio è pieno di benedizioni e di pace,” rispose la vecchietta. “Porta la pioggia e fa crescere le nostre verdure. E non c’è niente di più bello del sole di
gennaio. Gli anziani una volta dicevano ‘quando il sole splende a gennaio, avrai estate in abbondanza!’”
Il giovane sembrava soddisfatto delle parole della vecchietta. Tutt’a un tratto, un altro giovane intervenne e le chiese:
“Cosa puoi dirci di febbraio?”
“Febbraio riempie i pozzi!” disse la vecchietta. “E nel mese di febbraio sugli alberi iniziano a crescere le foglie e i fiori per prepararsi ai frutti. Febbraio è un mese molto utile.”
“E marzo? Cosa ne pensi di marzo?” chiese un altro giovane.
“Marzo è il mese della primavera,” sorrise la vecchietta, “la natura è piena di vita. Si iniziano a vedere le farfalle e gli uccelli costruiscono i loro nidi.” Uno dopo l’altro, ogni giovane le chiese dei mesi dell’anno e la vecchietta trovava qualcosa di bello in ogni mese. Disse che aprile è il mese dei giorni pieni di sole quando diventa chiaro che le giornate si stanno allungando. Chiamò maggio il mese delle rose e dei fiori, e giugno il mese dell’abbondanza quando i contadini mietono il grano nei loro campi. Disse loro che luglio è il mese del mare e dei pesci. Agosto è il mese più bello perché ci dà tanti frutti. Disse che settembre è il mese della vendemmia, dei melograni e di San Martino. Ottobre e novembre sono i mesi in cui le famiglie si riuniscono mentre dicembre è il mese delizioso del Natale. Tutti i giovani si divertivano a sentire queste parole quando all’improvviso la vecchietta si rese conto che l’alba stava nascendo.
“Ti accompagnerò fino ai margini della foresta,” disse il giovane più grande, “ma prima che tu vada, vorremmo darti questo!” E con queste parole il giovane le diede un bastone da passeggio.
“Quando arrivi a casa, tieni il bastone da passeggio in mano e digli: ‘Fai ciò che devi’. E quando vuoi che smetta, basta dire: ‘Vai a posto!’”
La vecchietta li ringraziò e si diresse verso casa con il giovane.
Potete immaginare quanto fosse curiosa di vedere cosa avrebbe fatto il bastone da passeggio. Appena tornata a casa, lo prese in mano e disse:
“Fai ciò che devi!”
All’improvviso, il bastone saltò in aria, rimbalzò e la sommerse in monete d’oro. La vecchietta non poteva credere ai suoi occhi. Il pavimento della sua stanza era coperto di monete d’oro. Quando si riprese dallo stupore, la vecchietta disse:
“Vai a posto!”
E il bastone da passeggio si fermò.
“Come faccio a contare tutto questo denaro?” si chiese la vecchietta. E subito si ricordò della sua vicina, che era una panettiera.
Adesso questa vicina aveva un forno enorme e vendeva pane. Ma lei era una donna molto cattiva e anche se sapeva che la vecchietta era povera, non aveva mai avuto pietà per lei. Non le aveva mai dato un pezzetto di pane per soddisfare la sua fame. “Le chiederò di prestarmi il suo dosatore per il grano,” pensò la vecchietta, “quello che usa per la farina. Così saprò quanti soldi ho!”
E così fece. Ma quando la vecchietta chiese di prendere in prestito il dosatore per il grano, la panettiera la guardò e pensò: “Cosa avrà da dosare una donna così povera?” E, essendo una donna astuta, prima di prestare alla vecchietta il suo dosatore per il grano, attaccò dell’impasto sul fondo per vedere per cosa la vecchietta l’avrebbe utilizzato.
Potete immaginare la sorpresa della panettiera quando la vecchietta restituì il dosatore per il grano e trovò una moneta d’oro attaccata all’impasto sul fondo. Chiese e richiese alla vecchietta dove avesse trovato tutti quei soldi … e insistette così tanto che alla fine la vecchietta le raccontò tutta la storia. La panettiera era piena di invidia e decise di andare nella foresta la sera stessa per trovare la casa in cui vivevano quei giovani. E così fece … camminò a lungo, e dopo due ore trovò la casa con la luce che proveniva dalla finestra. Trovò tutto come la vecchietta le aveva raccontato. Arrivò, il giovane più grande aprì la porta, le diedero da mangiare, e dopo il pasto il giovane le chiese: “Dunque nonnina, cosa puoi dirci di gennaio?”
D’improvviso la panettiera si accigliò:
“Non c’è niente di peggio di gennaio!” disse, “ci dà solo freddo e cattivo tempo. Lo odio!”
“E che cosa pensi di febbraio?” chiese il secondo giovane.
“Cosa dovrei pensare?” brontolò la panettiera, “è pessimo, come gennaio. Fa un freddo pungente e piove sempre. Ci tiene chiusi dentro come topi!”
E continuò allo stesso modo, lamentandosi e trovando difetti in ogni mese che loro menzionavano.
Disse che marzo è un mese freddo. Chiamò aprile un mese pazzo, perché un momento era pieno di sole e quello successivo era piovoso. Disse che maggio le faceva girare la testa con tutti quei venti. A giugno cominciava a fare un caldo soffocante. Disse che luglio e agosto sono i peggiori di tutti perché la fanno arrostire con il loro sole rovente. Settembre è un mese maledetto col vento proveniente da sud-est, e novembre e dicembre portano di nuovo freddo e oscurità. Trovò dei difetti e qualcosa di negativo in ogni singolo mese.
Prima che la panettiera tornasse a casa, il più giovane dei ragazzi le disse: “Prendi questo bastone da passeggio. Quando rientri a casa, digli: ‘Fai ciò che devi!’ e quando vuoi fermarlo dici: ‘Vai a posto!’”
La panettiera si affrettò a tornare a casa. Non vedeva l’ora di vedere quelle monete d’oro cadere intorno a lei. Ma appena disse al bastone da passeggio “Fai ciò che devi!” il bastone cominciò ad inseguirla e a colpirla sulle gambe. Come correva e gridava la panettiera! Era così spaventata che dimenticò quello che doveva dire per fermarlo. Inseguita dal bastone da passeggio, corse a lungo per tutta la casa, finché non ricordò le parole e disse: “Vai a posto!”
La panettiera era così furiosa che ruppe il bastone da passeggio in due e lo gettò fuori dalla finestra. In quel momento, un povero vecchietto si trovò a camminare vicino alla sua casa. Vide il bastone rotto, si fermò a guardarlo e disse: “Che bel bastone da passeggio! Lo prenderò e lo riparerò!”
E così fece. Lo portò a casa, lo riparò e iniziò ad usarlo.
Un giorno, senza sapere come, le parole “Fai ciò che devi” gli vennero in mente. E appena disse quelle parole, il bastone da passeggio lo inondò di monete d’oro.
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