Nei villaggi del Benin, si veglia fino a tardi attorno al fuoco e gli anziani raccontano le storie tramandate a voce fin dai tempi antichi, quando uomini, animali e piante vivevano in armonia.
L’anziano – Baba Thutu – una sera raccontò questa storia.
Kononì era un villaggio molto povero nel cuore del Benin. I bambini erano la sola ricchezza del villaggio, anche se a volte non tutti se ne rendevano conto.
All’inizio dei tempi, quando sorgeva il sole nuovo all’orizzonte, ogni famiglia del villaggio si ritrovava nella propria capanna per fare festa.
Gli uomini andavano a caccia e le donne cucinavano la carne che poi mangiavano tutti insieme. Era una grande festa, nonostante nessuno conoscesse il vero significato di questa parola.
Avvenne che gli uomini si lamentarono perché la carne non era gustosa e le donne rispondevano che non avevano degli ingredienti giusti che potessero arricchire il sapore.
Queste discussioni fra uomini e donne andarono avanti per diverso tempo.
I bambini di Kononì amavano giocare insieme e, quando si incontravano, si raccontavano delle comuni lamentele dei padri e delle madri.
Così, escogitarono un modo per far diventare la carne più saporita e, soprattutto, per non far litigare più i propri genitori.
Prima che arrivasse di nuovo il giorno della festa, i bambini andarono dai propri padri e dissero che l’anziano voleva offrire la carne sotto il grande albero del villaggio; poi, ciascuno riferì alla propria madre la stessa cosa, con la differenza che l’anziano desiderava offrire verdure e spezie.
E si incontrarono tutti lì, sotto quel grande baobab.
L’anziano, che aveva capito ogni cosa, ordinò che si cucinassero montoni, bisonti e antilopi insieme a tutte le verdure e le spezie che avevano portato le donne.
Così, la carne fu messa sul fuoco, in un calderone molto capiente, con cipolle, carote, pomodori, pepe, noce moscata e paprika.
Quando fu pronto, mangiarono insieme intorno ad un grande piatto centrale.
Erano tutti felici, soprattutto i bambini, perché quel momento di festa era diventato una nuova occasione per stare insieme e in armonia.
Uomini e donne apprezzarono la bontà delle carni e, da quella volta, non ci furono più lamentele.
Ognuno provava a scoprire quale fosse l’ingrediente più ricco e saporito, ma nessuno disse la cosa giusta fino a quando non intervenne l’anziano: «l’ingrediente più ricco di tutti è ciascuno di questi bambini, che ci hanno insegnato la gioia e la convivialità!»
Fonte: Missio Ragazzi