La santa dolce dolce (letto da don Paolo Alliata)

Nella moltitudine degli eletti che abitano la grande “casa” di Dio, c’era una santa dolce dolce.
Questa santa, giovane e curiosa, guardava ogni tanto in basso, nelle orrende profondità dove “brulicano” i dannati.

Il cuore della santa dolce dolce ne era profondamente turbato.
Fra i dannati, aveva scorto un giovane uomo dagli occhi blu.
E il suo cuore si era commosso ancora di più.
«Non è possibile che un uomo dagli occhi così belli debba patire le sofferenze eterne».
La santa dolce dolce sì avvicinò a Dio e fece la sua richiesta:
«Signore, ho visto laggiù, nell’inferno, un uomo che è là certamente per errore.
Di sicuro ha fatto qualcosa di buono durante la vita…Magari qualcosina…».
Dio si lasciò intenerire dalla santa dolce dolce e le diede l’autorizzazione
di consultare il “libro della vita” dell’uomo dagli occhi blu.
La santa aprì il grande “libro della vita”.

Le prime pagine non erano incoraggianti e, più girava le pagine, più era costretta ad ammettere
che l’uomo dagli occhi blu aveva commesso le peggiori infamie.
E neanche uno “straccetto” di buona azione, per riscattare la malvagità di quella vita.
Ma la santa non si “disanimò” e continuò a sfogliare il libro.
Improvvisamente, sobbalzò di gioia!
«Ah! Quel giorno, l’uomo dagli occhi blu non schiacciò un ragno e lo lasciò vivere!».

La santa corse sollecitamente da Dio e gli annunciò la sua scoperta.
Colmo di bontà, Dio disse alla santa dolce dolce: «Ha salvato un ragno, dal ragno sia salvato!».
Ed ecco, un ragno cominciò a tessere un filo, che scendeva velocemente verso i dannati dell’inferno.
L’uomo dagli occhi blu vide il filo e tese le braccia, mentre il ragno continuava la sua opera.
L’uomo riuscì finalmente ad afferrare l’oggetto della sua speranza e cominciò ad issarsi a forza di braccia,
salendo piano piano e avvicinandosi alla luce.
Improvvisamente, però, si rese conto che i suoi compagni di sventura si erano aggrappati anche loro al filo e lo seguivano nella sua elevazione.

«Strapperete il filo!», gridò.
«Un filo di ragno non può sopportare tutto questo peso!».
E cominciò a scalciare, per costringere i compagni a staccarsi.
Ma quei disperati si “avvinghiavano” ancora più forte all’esile filo.
Il movimento violento, provocato dall’uomo dagli occhi blu, strappò il filo e la santa dolce dolce, con accorato sconforto, accompagnò a lungo con lo sguardo l’uomo dagli occhi blu, che precipitava “vorticando” nel buio profondo, che lo ingoiò per sempre.

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