Si narra che un giorno venne ad abitare nella foresta una famiglia di ricci. Le bestiole trascorsero l’estate divertendosi sotto gli alberi, giocando a nascondino tra i fiori, dando la caccia agli insetti e dormendo di notte sul soffice letto del muschio. Un’estate bellissima.
Un mattino videro tante foglie secche ai piedi degli alberi: era l’annuncio dell’autunno. La temperatura si abbassò, gli alberi si spogliarono e ben presto cominciarono i rigori dell’inverno. La notte soprattutto faceva tanto freddo. I poveri ricci tremavano e non riuscivano a chiudere occhio.
Videro che gli uccelli si tenevano caldo l’uno con l’altro, anche i conigli e le marmotte e le talpe…Fu così che decisero di stringersi l’uno accanto all’altro per riscaldarsi. Fu un’esperienza traumatica: si ferirono l’uno con l’altro con i loro aghi. Per un po’ stettero lontano gli uni dagli altri, ma alla lunga decisero di tentare di nuovo di avvicinarsi.
Questa volta con dolcezza, ritirando i loro aculei e cercando la posizione giusta per non pungersi. Ci riuscirono.
Le notti continuavano ad essere lunghe e fredde, ma ora, insieme, erano in grado di ottenere un minimo di calore e di poter dormire.
Bruno Ferrero, Il canto del grillo