C’era una volta un gatto spaventato,
inseguiva un topo, ma era stanco e affaticato.
Il topo era furbo, sapeva cosa fare,
saltava e correva per tutto il suo fare.
Il gatto cercava di prenderlo al volo,
ma il topo era veloce, non aveva alcun risvolto.
Si nascondeva nei buchi e rideva divertito,
il gatto si arrabbiò, ma non si diede per vinto.
Correvano in cerchio, tra risate e scherzi,
finché il gatto si fermò, sfinito e persi.
Il topo si fermò, lo guardò con compassione,
e disse: “Amico gatto, dobbiamo smettere questa azione.”
Il gatto annuì e disse: “Hai ragione, topo mio,
correremo e giocheremo insieme, lo sai, è meglio così.
Siamo diversi, ma possiamo essere amici per sempre,
insieme possiamo affrontare avventure senza temere.”
Così il gatto e il topo divennero grandi amici,
si abbracciarono e festeggiarono, senza più litigi.
E da quel giorno, nell’amicizia credevano con fervore,
la filastrocca racconta che è meglio l’amicizia dell’odio e del rancore.