D’inverno ti mettevi una cuffietta coi nastri bianchi come il tuo visino, e facevi ogni sera la calzetta, seduta al lume accanto al tavolino.
Io imparavo la Storia Sacra in fretta e poi m’accoccolavo a te vicino, per sentirti narrar la favoletta del drago azzurro o di Guerrin Meschino.
E quando il sonno proprio mi vincea, m’accompagnavi fino alla mia stanza, e m’addormivi al suono dei tuoi baci.
Allora agli occhi chiusi m’arridea di fantasime splendide e fugaci, in mezzo ai fiori, una gioconda danza.
Gabriele d’Annunzio