Più di duemila anni fa, apparve nel firmamento del cielo una stella nuova. Era una stella diversa, particolare: la sua luce era così forte che il suo corpo non bastava per contenerla tutta, e questa luminosità formava una coda dietro di lei, una striscia abbagliante…
Apparve in una notte fredda e invernale. Ma la nostra stella non sapeva che cosa era apparsa a fare, non capiva il perché della sua coda, della sua luce.
Dio, secondo lei, doveva aver fatto un errore nel crearla: non faceva parte di nessuna costellazione. Sembrava non essere il punto di riferimento di nessun viandante o marinaio, non aveva un nome.
Dio le aveva semplicemente detto, per via della sua coda: “Tu sarai la mia cometa”.
La prima cosa che vide quando apparve, fu una piccola grotta nel gelo della notte, e nella grotta stavano una mamma, un papà e un bimbo…
Questo bimbo infreddolito e in fasce aveva sul suo volto la luce di tutte le stelle. E anche del sole, pensò la cometa.
C’era in quel bambino qualcosa di misterioso, come in lei… “Dio – pensò – ha voluto unirmi al destino di questo bambino. E come se fossimo nati insieme, è come se senza di lui non potrei esserci. E il riflesso del suo volto che mi dà luce!”
E si pose sopra la grotta…