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Il Tempio della Nonna e la Casa di Tutti

Il Tempio della Nonna e la Casa di Tutti

Nel cuore di ogni bambino c’è un posto speciale, una casa di Dio da riempire di preghiera e di gesti buoni. Scopriamo insieme la storia di quando Gesù ci ha insegnato a custodirla.

Luca era un bambino curioso che amava passare il sabato con la nonna. Il suo posto preferito in assoluto era il giardino pensile della nonna, un piccolo paradiso pieno di vasi di gerani rossi, di basilico profumato e, al centro, un bellissimo ulivo.

Un sabato, mentre erano nel giardino, la nonna ricevette una telefonata. “Sì, sì, verrò sicuramente alla festa della Dedicazione della nostra chiesa madre!”, disse con gioia.

“Nonna, che cos’è la Dedicazione?”, chiese Luca.

“È come una grande festa di compleanno per una chiesa molto, molto speciale a Roma, che si chiama San Giovanni in Laterano. È la chiesa madre di tutte le chiese del mondo!”, spiegò la nonna.

“Ma perché è così importante?”, insistette Luca.

La nonna sorrise. “Ti racconto una storia che Gesù ci ha insegnato. Una volta, Gesù andò nel Tempio di Gerusalemme, che per gli ebrei era la casa di Dio, un posto sacro e bellissimo.”

“Era come il nostro giardino?”, chiese Luca.

“Era molto più grande, ma sì, era un posto dove le persone andavano per pregare e stare vicino a Dio. Ma quando Gesù arrivò, trovò una gran confusione. C’erano uomini che vendevano buoi, pecore e colombe per i sacrifici, e altri che cambiavano le monete. Il rumore era assordante, gli animali muggivano e belavano, e l’odore non era certo quello del mio basilico!”

Luca fece una smorfia. “Che schifo! Non sembrava per niente una casa di Dio.”

“Proprio così!”, confermò la nonna. “Gesù si arrabbiò molto, non perché quelle cose fossero sbagliate in sé, ma perché erano fatte nel posto sbagliato. Con un gesto deciso, intrecciò delle cordicelle per fare una frusta e scacciò tutti gli animali, rovesciò i tavoli dei mercanti e gridò: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». Voleva che quel posto tornasse ad essere una casa di preghiera per tutti.”

“E poi cosa successe?”, domandò Luca, a bocca aperta.

“Le persone erano sconvolte e gli chiesero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». E Gesù, con uno sguardo profondo, rispose: «Distruggete questo Tempio e in tre giorni lo farò risorgere».”
“Loro non capirono”, continuò la nonna, “pensava al Tempio di pietra. Ma Gesù parlava del Tempio del suo corpo. Dopo la sua risurrezione, i suoi discepoli capirono che Lui era il vero Tempio, il posto dove Dio abita in mezzo a noi. E ora, attraverso il Battesimo, anche noi siamo diventati piccoli templi dello Spirito Santo. La Chiesa, come San Giovanni in Laterano, è la casa che riunisce tutti noi, le pietre vive, per pregare insieme il Padre.”

Luca guardò il suo giardino, poi guardò le sue mani. “Quindi… se Gesù abita in me, devo tenere pulito anche il mio cuore? Per non riempirlo di confusione e di cose cattive?”

La nonna gli diede un bacio sulla fronte. “Esattamente, tesoro. Proprio come io tengo in ordine questo giardino perché sia un posto bello e tranquillo, noi dobbiamo tenere pulito il nostro cuore con la preghiera e le buone azioni, perché è la casa più preziosa che abbiamo.”

Commento per bambini:

Cari bambini, questa storia non parla solo di un edificio di pietra, ma del nostro cuore!

  1. La Casa di Dio: Gesù ci ha insegnato che la chiesa è una casa speciale per pregare e incontrare Dio. Per questo dobbiamo comportarci con rispetto quando ci andiamo.
  2. Il Tempio Vivo: La cosa più incredibile è che noi stessi siamo come un tempio! Con il Battesimo, Dio, nello Spirito Santo, viene ad abitare nel nostro cuore.
  3. Teniamo pulito il nostro tempio: Proprio come Gesù ha pulito il Tempio, noi dobbiamo “pulire” il nostro cuore. Come? Allontanando la confusione delle parole cattive, la “moneta falsa” delle bugie e i “banchetti” dell’egoismo. Riempiamolo invece con la preghiera, la gentilezza e l’amore per gli altri. Così sarà una bellissima casa per Dio!
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