Perché l’oro è tanto prezioso?
L’oro, in sé, non è che un metallo luccicante. È il lavoro umano che lo rende prezioso. Il valore dell’oro dipende dal tempo di lavoro necessario alla sua produzione: per ottenerne un grammo bisogna lavorare cento volte di più che per ottenere un grammo di ferro, o un grammo di pane.
Secondo un certo proverbio anche il silenzio è d’oro. Secondo, dico io: per esempio, quando a scuola sei interrogato in geografia, il silenzio non è neanche d’ottone. E se devi dire le tue ragioni, quando hai ragione, il silenzio è di cartapesta e di segatura.
Chi ha torto tira dritto
se chi ha ragione resta zitto.
Chi non sa dire la sua ragione,
il primo che passa è suo padrone.
Vorrei sapere in che consiste la felicità e se si può essere felici tutta la vita?
Per essere sicuro di non sbagliare a rispondere, sono andato a cercare in un grosso vocabolario la parola “felicità” ed ho trovato che significa “essere pienamente contenti, per sempre e per un lungo tempo”. Ma come si fa ad essere “pienamente contenti”, con tutte le cose brutte che ci sono al mondo, e con tutti gli errori che facciamo anche noi, ogni giorno dell’anno? Ho chiuso il vocabolario e l’ho rimesso in libreria, con molto rispetto perché è un vecchio libro e costa caro, ma ben deciso a non dargli retta. La felicità dev’essere per forza qualche altra cosa, una cosa che non ci costringa ad essere sempre allegri e soddisfatti (e un po’ stupidi) come una gallina che si è riempita il gozzo. Forse la felicità sta nel fare le cose che possono arricchire la vita di tutti gli uomini; nell’essere in armonia con coloro che vogliono e fanno le cose giuste e necessarie. E allora la felicità non è semplice e facile come una canzonetta: è una lotta. Non la si impara dai libri, ma dalla vita, e non tutti vi riescono: quelli che non si stancano mai di cercare e di lottare e di fare, vi riescono, e credo che possano essere felici per tutta la vita.