C’era una volta una mamma che aveva tre figli. Un giorno il maggiore decide di andar a cercar fortuna e chiede alla madre qualcosa da mangiare per il viaggio. La povera donna che non aveva nulla gli cucina una pinza e gliela mette in un sacco assieme a pochi indumenti. Il ragazzo ringrazia di cuore, saluta tutti e parte. Cammina, cammina e cammina incontra una vecchia. «Dove vai bel giovane?» gli chiede lei. «Dove voglio» risponde il ragazzo.
Dopo tanto camminare, non trova niente e ritorna a casa. Qualche tempo dopo anche il secondo figlio decide di andar a cercar fortuna. La madre cucina una pinza anche per lui, gliela mette in un sacco e il ragazzo parte. Cammina, cammina e cammina incontra una vecchia.
«Dove vai bel giovane?» gli chiede lei. «Dove voglio» risponde il ragazzo.
Dopo tanto camminare non trova niente neanche lui e ritorna a casa. Qualche tempo dopo anche il terzo figlio decide di partire.
La mamma lo scongiura:
«Anche tu vuoi partire! Non hai visto i tuoi fratelli sono tornati senza nulla?».
Il ragazzo testardo non vuoi sentir ragioni e parte. Cammina, cammina e cammina incontra una vecchia che gli chiede:
«Dove vai bel giovane?»
«Vado a cercar fortuna, nonna, nel sacco ho qualche cosa da mangiare, vuoi mangiare con me?»
«Sì caro, dice la vecchia.»
Si siedono per terra e mangiano la pinza.
Dopo mangiato la vecchia, sentito che il giovane vuol cercar fortuna, gli dice:
«Tieni queste tre ochette, ma mi raccomando che nessuno le tocchi!» Il ragazzo ringrazia e se ne va.
Cammina, cammina e cammina arriva sera, il giovane si ferma in una locanda a chiedere da dormire all’oste, che è padre di tre figlie. L’uomo acconsente e il giovane gli chiede un giaciglio anche per le tre ochette.
«Va bene» dice l’oste «le metteremo a dormire in camera con le mie tre figlie.»
Verso l’una si sveglia la più vecchia delle tre perché le occorreva fare la pipì. Mentre è accucciata, vede un gran splendore: erano le tre ochette che luccicavano. Ne accarezza una, ma le resta attaccata alla mano e lei col sedere scoperto. La stessa scena si ripete per la seconda e la terza figlia.
Al mattino il ragazzo si alza, chiede le tre ochette all’oste, il quale s’accorge che stanno attaccate alle figlie. Non gli resta altro da fare che lasciar partire il giovane con le tre ochette e le tre figlie.
Per la via incontrano uno stradino che esclama:
«Guarda cosa devo vedere, tre femmine col sedere scoperto, darei volentieri una badilata su quei sederi».
«Padrone» ribatte il giovane «gliela dia pure, ma bisogna che si tolga i pantaloni.»
«Certo che me li tolgo!»
Detto fatto, se li toglie e dà una pacca col badile sul sedere a una ragazza, ma ne rimane attaccato.
Cammina, cammina e cammina trova un vecchio mendicante col bastone che esclama:
«Guarda cosa devo vedere, anche lo stradino col sedere scoperto, gli darei volentieri una bastonata».
«Gliela dia pure nonno, ma si deve togliere i pantaloni» dice il ragazzo.
«Se mi tolgo i pantaloni? Mi tolgo anche la camicia pur di dargliela!»
Detto fatto, dà una bastonata allo stradino, ma resta anche lui attaccato.
Cammina, cammina e cammina il vecchio, che aveva mangiato fagioli, fa una scoreggia e un fagiolo gli fuoriesce dal sedere. In quella esce dal cortile, passando un ponticello, un gallo e facendogli gola il fagiolo ancora attaccato al vecchio, lo becca restando attaccato pure lui.
Più avanti trovano un manifesto dove stava scritto: «Chi farà ridere la figlia del Re l’avrà in sposa».
Il ragazzo decide di andar a corte con tutto il suo seguito. Appena la principessa vede quello strano gruppo si mette a battere le mani e a ridere a crepapelle.
Il Re allora decide di dar la figlia in sposa al ragazzo il quale, lasciato libero il suo seguito, va a far nozze composte, topi pelati, gatti scorticati, ed io che ero là mi hanno dato un calcio e mi hanno mandato qua.