Un signore leggeva un libro dalla copertina grigia.
Anche il signore era grigio, con una barbetta grigia e le mani di un colore più grigio che bianco. Persino le scarpe erano grigie.
Leggeva curvo, con occhiali dalla spessa montatura grigia, e ogni tanto metteva una mano nella tasca sinistra del vestito grigio e tirava fuori una caramella dalla carta scricchiolante; la scartava facendola scricchiolare e la metteva in bocca attraverso le labbra strette, come cacciandola in un buco.
Poi piegava la carta e la infilava nella tasca destra, insieme alle carte scricchiolanti delle caramelle già mangiate.
Infine riprendeva a leggere succhiando vischiosamente la caramella, con un gran suono di gorgoglii e scivolii e fischi finché non si era sciolta tutta.
E non bastava: il signore grigio estraeva spesso fruscianti foglietti di carta e prendeva appunti.
La sua penna stilografica era grigia e panciuta, e strideva e raschiava sulla carta come un cagnolino rabbioso che gratta la ghiaia.
R. Piumini, Rumori di lettura, Editrice Bibliografica