Mattia e la tempesta d ‘estate

Un giorno come tanti altri, Mattia era al pascolo con il suo gregge, era da poco passata l’ora di pranzo e dopo aver consumato la sua razione di pane e formaggio si era disteso all’ombra di un favoloso albero per riposare.
Il cane Giordano era vigile e le sue capre mangiavano con appetito.
Mentre Mattia sonnecchiava si alzò un po’ di vento e grosso nuvoloni si misero davanti al sole per coprirlo.
Mattia si svegliò poiché sentiva un po’ di fresco e notò che in lontananza, nel cielo, giungeva minacciosa una tempesta improvvisa.
Ecco che ben presto il vento si alzò e divenne sempre più violento, era talmente forte che Mattia in piedi dietro al suo gregge si sentiva spingere da dietro come se fosse troppo leggero per quel vento fortissimo.

Cominciarono a cadere grosse goccie di pioggia e Mattia capì che presto sarebbero stati tutti fradici se non si fosse sbrigato a spostare il gregge sotto un riparo.
Lui e Giordano si attivarono, e tra fi schi e piccole fruste le capre e le pecore furono sotto una sporgente roccia che le riparava della pioggia.
Il vento continuava a spingerlo e la pioggia era sempre più fi tta, all’improvviso perse l’equilibrio ed il vento più forte che mai lo spinse verso il burrone, spaventato si aggrappò ad un ramo e chiamò Giordano in aiuto ma il cane non riusciva a far niente tranne che abbaiare.

Era nei guai sapeva che la presa non avrebbe retto in eterno e instintivamente cominciò a urlare “Aiuto!Aiuto!”
Presto giunse una spinta opposta che lo mise in salvo e in men che non si dica il vento si calmò e la pioggia cominciò a smettere…
Ancora una volta no capiva come dal nulla gli eventi potessero cambiare in così poco tempo…
Infatti quando il cielo schiarì notò sopra la roccia che era stato il riparo del gregge una ragazza con lunghi capelli biondi che si stendevano in cielo spinti dal vento, vestita di bianco e con la pelle chiarissima.

“Ciao gli disse”
E lui meravigliato rispose al saluto.

“allora vedo che ti metti sempre nei guai”disse ancora la fanciulla.
Lui arrossì e poi disse “Ma allora sei stata tu a far smettere il temporale estivo che mi ha messo in diffi coltà, devo ringraziarti stavo per cadere nel burrone, non credo che avrei resistito ancora x molto aggrappato a quel ramo…”
E ancora le chiese:”Ma tu chi sei?

E lei:”Sono Bianco Giglio e sono la fata del vento e del cielo, sorella di Verde Colore che mi ha parlato di te e del guaio nel bosco che ti è capitato un po’ di giorni fa…
Sorrise Bianco Giglio e poi aggiunse:”Non volevo intendere che sei un combinaguai, anzi è molto coraggioso da parte tua avventurarti in cima a queste montagne per far stare bene le capre e le pecore che ti affi dano…”

Lui ringraziò molto educatamente e chiese di Verde colore, . Disse anche che loro due evrebbero potuto chiedergli qualsiasi favore per sdebitarsi di tanta gentilezza e aggiunse che si sentiva onorato di aver fatto la loro conoscenza.
Bianco Giglio disse che non si doveva preoccupare e che intanto per sdebitarsi avrebbe accettato volentieri un buon bicchiere di latte di capra e lui più contento che mai accontentò la fata offrendogli ciò che aveva chiesto.

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