Site icon Sogni d'Oro

Le rose bianche

Le rose bianche

Delle bellissime rose bianche crescevano, da tempo, nel piccolo giardino incolto di una modesta casetta abbandonata. Non erano mai state colte, ma a maggio, con l’inizio della bella stagione, esse rifiorivano risplendendo in tutta la loro naturale bellezza e profumando l’aria tutta attorno.

Questa piccola casa e questo giardinetto erano appartenuti ad una famigliola di gente semplice che viveva in tranquillità, volendosi bene e

rispettando tutti. Vi abitavano mamma, papà e Biancarosa, una splendida bimba che frequentava la terza elementare. Tutto sembrava andasse per il meglio finchè, un triste, giorno Biancarosa attraversando sbadatamente la strada fu investita da un auto e portata all’ospedale in gravi condizioni. I dottori fecero tutto il possibile, ma la diagnosi purtroppo fu terribile: la bambina aveva perso l’uso delle gambe. Furono tentate diverse operazioni, ma non ci fu nulla da fare, il suo futuro non poteva che essere su una sedia a rotelle.

Biancarosa, di solito gentile, educata, ma vivace ed allegra come tutti i bambini della sua età, da quel momento si chiuse in un mutismo assoluto, m una tristezza senza pari e senza riuscire però a versare mai una lacrima. Se ne stava da sola in giardino e rompeva con cattiveria tutti i gambi ai fiori (come se anche a loro avesse voluto recidere la vita). I genitori disperati non sapevano più che pesci pigliare. Cercavano d’invitare i suoi vecchi compagni di giochi, ma lei li rifiutava. Le avevano comperato giochi nuovi, ma lei non li voleva. La sua rabbia era tanta che avrebbe voluto morire e trattava male chi le si avvicinava oltre ai suoi cari che tanto l’amavano e che con lei soffrivano tanto. C’era di buono però una cosa importante, alla sera, quando Biancarosa si coricava, com’era consuetudine, iniziava a pregare il suo angelo custode, chiedendogli d’aiutarla a superare quel trauma… e lo faceva con tanta umiltà al punto che non sembrava più la scontrosa bambina che di giorno odiava tutto e tutti.

Passarono così tre lunghi anni, di sofferenza e preghiera. Una notte di luna piena, sdraiata sul suo lettino vide una strana luce, poi un bagliore forte e infine un grande e colorato arcobaleno copriva tutto il cielo e… attraverso questi colori un angioletto bellissimo biondo e riccioletto che le diceva:

Biancarosa, lo so che sei molto triste, ciò che ti è accaduto è veramente una sofferenza, ma sarai ripagata con la tua forza nel pregare e nel credere che dal cielo avremmo potuto aiutarti.

Io sono il tuo angelo custode e posso dirti alzati e vienimi incontro alla finestra, coraggio, coraggio vieni, le tue preghiere, la tua fede ti hanno aiutato, vieni verso la luce. Biancarosa barcollante fece ciò che l’Angelo le^ chiedeva e giunta al davanzale iniziò un pianto convulso e liberatorio, soprattutto di commozione. Biancarosa

pianse e le sue lacrime sincere bagnando il terreno fecero nascere delle magnifiche rose bianche, bianche come il suo nome. Finalmente riusciva di nuovo a camminare. Biancarosa nel tempo volle dedicare la sua vita ritirandosi in convento e facendosi suora e continuò a pregare per se e per la salute di tanti sofferenti.

Voi che leggete non dimenticate mai una piccola preghiera quando andate a dormire. In Paradiso aspettano con essa la vostra Buona notte.

Exit mobile version