Un’insegnante entra in classe con una scatola di cioccolatini.
Lei dice: “Io ho portato i cioccolatini per voi e io voglio distribuire i cioccolatini in modo equo. Il modo equo è questo: io do tanti cioccolatini ai ragazzi bravi, io do pochi cioccolatini ai ragazzi non bravi”.
I ragazzi non sono d’accordo e dicono: “Non è giusto. Noi vogliamo essere trattati in modo uguale: tutti vogliamo lo stesso numero di cioccolatini.”
L’insegnante chiede: “Io devo distribuire i cioccolatini in modo imparziale, cioè uguale per tutti?”
I ragazzi dicono: “Sì, così è giusto: noi vogliamo la distribuzione imparziale.”
Poi l’insegnante esce dall’aula e lascia i cioccolatini sulla cattedra.
Allora i ragazzi rubano i cioccolatini.
I ragazzi più grandi e prepotenti prendono tanti cioccolatini, i ragazzi più piccoli prendono un solo cioccolatino.
L’insegnante torna in classe e non trova più i cioccolatini.
L’insegnante si arrabbia e poi dice: “Adesso voi restituite i cioccolatini in modo imparziale, cioè uguale per tutti: adesso voi restituite un cioccolatino a testa.”
I ragazzi piccoli hanno un solo cioccolatino: restituiscono il cioccolatino e rimangono senza, a mani vuote.
I ragazzi grandi, invece, restituiscono un cioccolatino, ma hanno altri cioccolatini da mangiare.
Così i ragazzi capiscono una cosa importante: distribuire in modo imparziale, cioè uguale per tutti non è sempre giusto.