Molto molto tempo fa, soprattutto nei paesi del nord, a volte gli uomini lasciavano nei boschi o nei prati, delle piccole quantità di cibo, che pensavano di offrire a noi folletti o ad altre entità dei mondi fatati.
Naturalmente noi folletti, così come le fate, gli gnomi e tutti gli altri non eravamo affatto attratti dal cibo lasciato dagli uomini, dato che siamo fatti di una natura incorporea che non ha bisogno di nutrimenti materiali, ma ci faceva piacere che gli animali del bosco, soprattutto d’inverno, quando è più difficile soddisfare le esigenze del proprio appetito, avessero di che sfamarsi.
Così, a coloro che ci facevano queste offerte, e che erano anche di natura buona, sensibile e rispettosa della natura, noi concedevamo la nostra protezione e, di conseguenza, i loro campi producevano più grano, i loro alberi più frutti e le malattie visitavano molto di meno le loro case.
Da Fulvio Martini, La strana storia di Garolfo, Edizioni delle Terre di Mezzo