Un mugnaio che stava diventando vecchio chiamò i suoi tre figli e disse:
– È arrivato il momento di decidere a chi lascerò casa e mulino, perciò andate per il mondo e tornate tra un anno: chi mi porterà il cavallo migliore si prenderà ogni cosa.
I tre ragazzi partirono e verso sera andarono a dormire in una grotta. Ma appena il più giovane si addormentò i fratelli decisero di continuare il viaggio senza di lui.
Quando il ragazzo si svegliò e si ritrovò solo ci rimase male: adesso gli toccava andare avanti per conto suo.
Si era appena incamminato lungo il sentiero che portava nel bosco, quando una gattina tutta nera sbucò da non si sa dove e gli disse:
– Buon giorno. Dove vai di bello?
– Non lo so – rispose lui. – I miei fratelli mi hanno lasciato solo e adesso vado dove mi portano i piedi.
– Tu vai in cerca di fortuna e di un cavallo – disse allora lo gattina.
– Lo so perché conosco tutti i segreti degli uomini. Perciò ti faccio una proposta: se lavorerai per me, tra un anno ti darò il più bel cavallo del mondo.
Il ragazzo disse:
– D’accordo, ci sto.
Allora lei lo portò in un magnifico castello. Ogni giorno il ragazzo doveva raccogliere legna nel bosco, pulire i cento letti del castello e poi accendere il fuoco.
Passò un anno e per il ragazzo arrivò il momento di tornarsene a casa. Quando andò a salutare la gattina, lei gli disse:
– Hai lavorato bene, non posso lamentarmi. Adesso ritorna da tuo padre e aspettami.
Lui non fece domande e partì. Quando arrivò al mulino i fratelli lo presero in giro:
– Sei tornato a mani vuote! Guarda noi, invece, che cosa abbiamo trovato.
E gli fecero vedere due bei cavalli legati in cortile.
Suo padre brontolò:
– Sei davvero un buono a nulla!
Ed era così arrabbiato che lo mandò a dormire nel pollaio.
Il ragazzo non disse niente, ma pensava:
– Forse la padrona mi ha imbrogliato!
La mattina dopo ecco lì una carrozza d’argento tirata da sei cavalli bianchi, con accanto un cavallo nero talmente bello che neppure il re poteva averne uno uguale.
Dalla carrozza scese una principessa vestita di seta, che fece chiamare il mugnaio e gli chiese dove fosse il figlio più piccolo.
L’uomo rispose che l’aveva mandato a dormire con i polli, perché era così stupido da non poter stare con gli uomini.
Appena il ragazzo uscì dal pollaio la principessa lo abbracciò e gli disse:
– Non mi riconosci? Sono io, la tua padrona. Per colpa di un incantesimo dovevo restare gatta finché un uomo non mi avesse servito per un anno intero, ma adesso sono tornata come prima. E il merito è tutto tuo! Adesso devi scegliere: puoi prenderti il cavallo nero e il mulino di tuo padre, oppure venire con me, sposarmi e diventare principe.
Il ragazzo disse subito che preferiva la principessa e se ne andò via in carrozza.
Il padre e i fratelli, invece, restarono là a bocca aperta, e ancora non l’hanno chiusa.