Cane e padrone

Durante la bella stagione, quando il trillo degli uccelli riesce a svegliarmi presto, mi piace, prima di colazione, andare a spasso una mezz’ora, senza il cappello nel viale davanti a casa o un po’ più lontano per respirare qualche boccata di aria fresca e partecipare alla gioia del limpido mattino.

Sui gradini che portano al giardino emetto un fischio: dopo un istante, mentre proseguo verso il cancello, si fa sentire in lontananza un tintinnio appena percettibile dapprima, poi sempre più vicino e più chiaro.

E quando mi volto vedo Bans che sbuca di carriera dall’angolo posteriore della casa e si precipita verso di me, come se volesse buttarmi in terra, mi guarda, ascolta il timbro della mia voce, comincia ad eseguirmi attorno una selvaggia danza di saluto, pestando le zampe e scodinzolando a dismisura e il corpo si contrae per scattare in agili balzi di gioia e in giravolte.

Poi, dal cancello del giardino, usciamo in aperta campagna.

Thomas Mann, Cane e padrone, Einaudi

Check Also

Natale: La felicità è in un semplice gesto!

Natale: La felicità è in un semplice gesto!

Il brano è un racconto di Natale, scritto dalla maestra Anna Grazia, che celebra la …